CASO GARLASCO

Dopo l'impronta, anche il DNA di Sempio potrebbe non essere "decisivo": la svolta con l'impronta 10

Se anche la traccia genetica del nuovo indagato fosse accertata sulle unghie della vittima, potrebbe non voler dir nulla in relazione all'omicidio: il vero colpo di scena potrebbe arrivare da un'altra parte

Dopo l'impronta, anche il DNA di Sempio potrebbe non essere "decisivo": la svolta con l'impronta 10
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In questi giorni abbiamo ragionato soprattutto attorno alla novità della settimana, l'impronta che la Procura di Pavia attribuisce ad Andrea Sempio, il colpo di scena emerso nel tardo pomeriggio della convulsa giornata di interrogatori in simultanea di martedì 20 maggio 2025.

La cosiddetta impronta 33 confrontata con il palmo di Andrea Sempio

E alla fine abbiamo concluso che per il momento, malgrado la grande impressione lasciata nell'opinione pubblica, quell'impronta sul muro delle scale accanto al corpo esanime di Chiara Poggi sia ben lungi dall'essere una "prova regina".

Soprattutto, colloca Sempio sulla scena del delitto, ma non dice quando (Marco Poggi: "Andrea Sempio scendeva anche in taverna"), inoltre analisi irripetibili non sono riuscite a stabilire con certezza se quell'impronta recava in sé anche tracce di sangue o meno. Altro dettaglio il fatto che l'impronta si trovava proprio sopra al cadavere in un punto in cui a terra c'era molto sangue: insomma, arduo secondo il consulente della difesa Marzio Capra riuscire a mettere la mano sul muro senza lasciare in quel momento un'impronta a terra.

Qualche precisazione sul DNA di Andrea Sempio

Sempio con Angela Taccia, amica sin dalla gioventù ora suo avvocato

Se l'impronta è poco "regina" e i precedenti "punti deboli" di Sempio (il biglietto del parcheggio e le telefonate a casa Poggi) erano già stati archiviati, la pista più promettente dal punto di vista della Procura ci sembrava potesse essere la questione del DNA di Sempio: se il 24 ottobre a chiusura dell'incidente probatorio si decretasse che sotto le unghie di Chiara Poggi c'è l'impronta genetica dell'attuale indagato, le cose cambierebbero, eccome.

Ma tutto questo difficilmente sarà possibile. Vediamo perché.

Chiara Poggi

Bisogna precisare che per analizzare il materiale organico, le unghie della vittima erano state sciolte: insomma, non è possibile stabilire se l'eventuale DNA di Sempio (o di chiunque altro) fosse sopra le unghie o sotto. Un dettaglio non da poco, considerando che nel secondo caso si potrebbe ipotizzare che Chiara si sia difesa in qualche modo durante l'aggressione, se invece il DNA era semplicemente appoggiato sopra le unghie, potrebbe esserci arrivato per un altro tipo di contatto (per esempio attraverso la tastiera del computer di casa Poggi, come sostenuto dalla difesa di Sempio).

Ma c'è di più, perché secondo la dinamica del delitto ricostruita dai Ris, Chiara Poggi non s’è difesa, non ha avuto tempo: è stata colta di sorpresa.

Quindi, niente DNA dell'assassino sotto le unghie, ma solo lo scenario del DNA da contatto.

A quel punto, se anche c’è, il DNA di Sempio può non voler dir nulla in relazione all'omicidio, del resto lui frequentava la casa.

La villetta di via Pascoli

Ma non solo, in queste analisi (data l'esiguità del materiale organico di partenza) non ci si può aspettare che il DNA indichi univocamente una persona, non c'è una "firma": alla meglio, si potrà ragionare solo su margini di compatibilità.

Semmai la cosa strana è un’altra, ovvero il fatto che ci sia DNA da contatto chiaro di Sempio e non per esempio di Stasi o di Marco Poggi, che in quella casa ci sono stati molto più tempo di lui… ma tutto è possibile (e va pure detto che dalle unghie sciolte sono emersi 5 DNA maschili, ma solo uno era abbastanza completo per una comparazione).

La svolta decisiva con l'impronta numero 10

Insomma, tutto ciò detto si capisce perché sin da quando s'è saputo che fosse indagato, Sempio ha sempre ostentato una certa sicurezza, almeno sul fronte del DNA.

Certo, la Procura potrebbe tirar fuori altri assi dalla manica, contro di lui, da qui a ottobre. Si vedrà.

Ma a questo punto, in questo incidente probatorio, il vero colpo di scena potrebbe arrivare da un'altra parte: ovvero dalla famosa "Impronta 10", in realtà diventata famosa solo da qualche giorno: si tratta di un'impronta insanguinata si ipotizza lasciata dall'assassino uscendo da casa Poggi, sullo stipite interno della porta d'ingresso.

Ecco, quella prova potrebbe sì aggiungere molto al quadro, se con le moderne tecniche scientifiche la si potesse correlare a qualcuno o se addirittura potesse essere anche analizzata geneticamente e offrire qualche tipo di corrispondenza.

In realtà essendo solo 8 i punti di contatto individuati (per una corrispondenza perfetta ne servono almeno 16), probabilmente sarà più utile per escludere che per includere: chi dei protagonisti della vicenda non avrà una corrispondenza con quegli 8 punti sarà escluso.

Il problema è che pare finora non sia stata giudicata attribuibile nè a Stasi, nè a Sempio... andando quindi nella direzione della iperbolica ipotesi del "gruppo omicida", sostenuta da più parti, ma sinora senza alcun fondamento probatorio.

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Garlasco, l'impronta 10 a casa Poggi

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Garlasco, l'impronta 10 a casa Poggi

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Garlasco, l'impronta 10 a casa Poggi

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Garlasco, l'impronta 10 a casa Poggi

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