CARCERE VIGEVANO

Detenuto tenta il suicidio tre volte, portato in ospedale si lancia dalla finestra

Si trovava ricoverato in ospedale per ingestione di pile e tentato impiccamento

Detenuto tenta il suicidio tre volte, portato in ospedale si lancia dalla finestra
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Ferma presa di posizione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria dopo il tentativo di evasione dall’Ospedale di Vigevano di un detenuto del carcere.

Tentativo di evasione di un detenuto

Il tentativo di evasione di un detenuto straniero dall'Ospedale di Vigevano ha scatenato una ferma presa di posizione da parte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE). Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del SAPPE, ha ricostruito l'evento, sottolineando le condizioni del detenuto marocchino coinvolto.

Quarto tentativo di suicidio

Il detenuto, già autore di tre tentativi di suicidio nei dieci giorni precedenti, è stato ricoverato in ospedale per ingestione di pile e tentato impiccamento. Domenica mattina, l’uomo si è lanciato dalla finestra della stanza dell’ospedale dove era in osservazione. I poliziotti della penitenziaria che lo piantonavano si sono subito lanciati e l'hanno preso, tenuto conto che la finestra era a neanche un metro dal suolo, fortunatamente”.

Difficili condizioni per i poliziotti

Alfonso Greco ha elogiato pubblicamente il personale di Polizia Penitenziaria per la sua estrema professionalità nel gestire la situazione critica. Tuttavia, ha sottolineato che gli episodi di tentativi di fuga, che avvengono in ospedali, tribunali o istituti di pena, stanno diventando una mera statistica.

Il segretario del SAPPE ha evidenziato le difficili condizioni in cui operano i poliziotti penitenziari, che affrontano gravi episodi critici, stress, e mancanza di strumenti adeguati per garantire la propria sicurezza fisica. Ha chiesto urgentemente un nuovo modello custodiale e provvedimenti immediati.

"Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno", riferisce Greco. "E’ per noi importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale”.

"Condizioni al limite"

Greco ha richiamato l'attenzione sul fatto che i poliziotti penitenziari lavorano in condizioni al limite delle condizioni minime di salubrità, con ore e ore di straordinario quotidiano e senza strumenti essenziali come il taser per garantire la loro sicurezza. Ha sollecitato provvedimenti urgenti e ha ricordato che giovedì scorso ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni: sottolineando la necessità di non essere indulgenti verso chi aggredisce il personale di Polizia Penitenziaria.

Decreto Sicurezza

Infine, ha elogiato il Decreto Sicurezza del Governo che prevede un inasprimento delle pene per i detenuti che aggrediscono il personale penitenziario. Ha anche menzionato l'impegno del Ministro della Giustizia Carlo Nordio e del suo omologo albanese Ulsi Manja per il trasferimento dei 1.940 detenuti albanesi dalle carceri italiane agli istituti di pena del loro paese d'origine.

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