Detenuto si toglie la vita in carcere a Vigevano, è il nono da inizio 2025
La UILPA Polizia Penitenziaria: "Situazione fuori controllo, servono misure urgenti"
Ancora un detenuto suicida in carcere: è il nono da inizio 2025. Questa volta è successo a Vigevano. UILPA Polizia Penitenziaria: "Situazione fuori controllo, servono misure urgenti".
Detenuto suicida a Vigevano
Il sistema carcerario italiano continua a essere teatro di una strage silenziosa. Nel pomeriggio di martedì 28 gennaio 2025, un detenuto di 55 anni si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella presso la Casa di Reclusione di Vigevano. Il 55enne, che avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2027, è stato soccorso e trasportato d’urgenza in ospedale, ma non ce l’ha fatta.
Nove da inizio 2025
Con questo ennesimo caso, il numero dei suicidi tra i detenuti dall’inizio dell’anno sale a nove, ai quali si aggiunge un operatore del sistema penitenziario. Numeri che confermano la tendenza drammatica già registrata nel 2024, anno in cui si sono contati 89 suicidi tra i reclusi e sette tra gli agenti di polizia penitenziaria.
Un sistema al collasso
Di fronte a questa emergenza, il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, lancia un nuovo allarme. Secondo il sindacalista, le misure adottate finora non hanno avuto effetti concreti:
"Il tanto sbandierato decreto carceri, definito impropriamente ‘svuota-carceri’, non ha prodotto alcun risultato tangibile. Ora scopriamo che la possibilità di ampliare il ricorso alle misure alternative, con l’introduzione dell’albo delle comunità, interesserà appena 206 detenuti all’anno. Un numero irrisorio di fronte a un sovraffollamento che registra già 16mila persone oltre la capienza regolamentare".
Il personale penitenziario
Non meno preoccupante è la situazione del personale penitenziario.
"Le assunzioni di nuovi agenti non bastano nemmeno a coprire il turn-over, mentre continuano ad aumentare i contingenti destinati a mansioni fuori dalle strutture detentive", denuncia De Fazio, evidenziando un deficit di oltre 18mila unità.
L’appello per una riforma strutturale
Per la UILPA, la crisi del sistema penitenziario ha raggiunto livelli tali da richiedere interventi straordinari e immediati. Tra le priorità, De Fazio indica la necessità di ridurre la densità detentiva, potenziare il personale della polizia penitenziaria, garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai detenuti e mettere in campo una riforma complessiva del sistema.
"Politicamente e moralmente, bisogna fermare questa carneficina e ristabilire la legalità all’interno delle carceri, sia per chi vi è detenuto sia per chi vi lavora ogni giorno cercando di tamponare una situazione ormai fuori controllo", conclude il segretario della UILPA.