ANCORA AGGRESSIONI

Detenuto sferra pugni al volto a un poliziotto e lo manda in ospedale

"Le aggressioni non possono diventare la norma": è l'appello lanciato da Salvatore Maria Aloise Segretario Generale Regionale dell'UILPA Polizia Penitenziaria Lombardia

Detenuto sferra pugni al volto a un poliziotto e lo manda in ospedale
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Ancora aggressioni da parte di detenuti nei confronti di agenti di Polizia Penitenziaria, ad evidenziarlo è l'UILPA Polizia Penitenziaria.

Aggressioni in carcere a Pavia

Il carcere di Pavia si trova al centro di una serie di violente aggressioni contro il personale di Polizia Penitenziaria, evidenziando una situazione sempre più critica all'interno del sistema carcerario. Le cronache riportano una sequenza di episodi che hanno visto come bersaglio gli agenti penitenziari.

Pugni al volto ad agente

Il 25 aprile 2024, uno dei detenuti ha manifestato il proprio dissenso nei confronti di una decisione disciplinare, scatenando un attacco fisico contro diversi membri del personale, incluso un ispettore. Le ferite riportate hanno reso necessario il ricovero del personale coinvolto presso il pronto soccorso cittadino. Poi, il Primo Maggio 2024, un altro agente è stato brutalmente aggredito con  un pugno in pieno volto senza apparente motivo, con conseguenze che hanno richiesto anch'esse l'intervento medico d'urgenza.

“Ennesimo Poliziotto penitenziario ferito al volto da un detenuto nel carcere di Pavia. E’ successo ieri mattina quando un Poliziotto che era andato a dare supporto in un’altra Sezione del carcere dove presta solitamente servizio, è stato preso al collo da un detenuto italiano che gli ha anche sferrato numerosi pugni al volto. Il collega è stato accompagnato al pronto soccorso e dimesso in serata con vari giorni di convalescenza".

A comunicarlo sono Calogero Lo Presti, coordinatore regionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Lombardia e Daniele Pirri segretario provinciale Fp Cgil Pavia.

“I Poliziotti penitenziari feriti in modo grave dai detenuti ristretti nel carcere di Pavia stanno diventando dei fatti di cronaca ‘normali’. Appena tre settimane fa, c’è stata la testata al volto che ha fratturato il setto nasale di un altro collega sempre a Pavia, ma è la carenza di Poliziotti in servizio (manca il 25% dell’organico previsto) con carenze del 75% nel ruolo degli Ispettori e dei Sovrintendenti che sta mettendo in crisi la gestione di un  carcere con il 30% di detenuti in più rispetto alla  capienza massima prevista”.

"Non possiamo più tollerare"

Carmine Sorvillo, Segretario Locale dell'UILPA Polizia Penitenziaria, ha espresso la sua indignazione, descrivendo la situazione come un'inarrestabile sequenza di violenze contro il personale penitenziario.

"Non possiamo più tollerare che i nostri colleghi siano presi di mira dagli stessi individui che dovrebbero essere sotto la loro custodia", ha dichiarato.

Un appello urgente è stato lanciato anche da Salvatore Maria Aloise, Segretario Generale Regionale della Lombardia dell'UILPA Polizia Penitenziaria, che ha evidenziato la necessità di normative più severe e misure preventive per proteggere il personale penitenziario.

"Le aggressioni non possono diventare la norma", ha sottolineato.

Le richieste di intervento urgente si moltiplicano, con l'auspicio che le istituzioni politiche prendano provvedimenti concreti per garantire la sicurezza e la protezione del personale penitenziario, vittima di una crescente escalation di violenza all'interno delle mura delle carceri italiane.

“A loro la mia solidarietà”

“Come rappresentante delle Istituzioni e come cittadino porto la mia piena solidarietà agli agenti di Polizia Penitenziaria del carcere di Pavia, ripetutamente oggetto di aggressioni da parte dei detenuti”.

Così Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega, dopo le aggressioni del 25 aprile scorso, quando diverse unità del personale penitenziario sono state vittime di attacchi, incluso un ispettore. Il primo maggio, inoltre, un poliziotto è stato preso al collo e colpito con pugni al volto mentre era in supporto dei suoi colleghi.

“Dobbiamo ricordare - ha sottolineato l’europarlamentare pavese - che sulle spalle della Polizia Penitenziaria ricade la gestione di malviventi, per lo più di origine straniera dopo anni di politiche fallimentari di sinistra. Non è quindi tollerabile che questi lavoratori, spesso sotto organico e  in passato sprovvisti di dispositivi di sicurezza, rischino quotidianamente la loro incolumità. Il Governo si è attivato per garantire agli agenti più tutele, intensificando le pene per chi si macchia di aggressioni verso gli agenti o provoca rivolte”.

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