Detenuto sferra calcio ad Agente: "La Polizia Penitenziaria non è carne da macello"
L'agente ha riportato un trauma contusivo, diagnosticato al Pronto Soccorso con una prognosi di dieci giorni
Ennesima aggressione a Pavia dove un detenuto ha sferrato un calcio ad un poliziotto. La denuncia del SAPPE: "La Polizia Penitenziaria non è carne da macello"
Aggressione in carcere a Pavia
Nuova aggressione nel carcere di Pavia, dove un detenuto ha attaccato un agente di Polizia Penitenziaria, scatenando una dura reazione dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).
La situazione nelle carceri lombarde è sempre più critica. Ieri, un agente è stato violentemente colpito da un detenuto mentre chiudeva la cella. Il compagno di cella, deciso a uscire per litigare con un altro detenuto, ha sferrato un calcio all'agente, che ha riportato un trauma contusivo, diagnosticato con una prognosi di dieci giorni.
Calcio a un poliziotto
Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del SAPPE, ha denunciato l'accaduto, sottolineando che solo l'intervento dei colleghi ha evitato il peggio, ripristinando l'ordine nella sezione detentiva. Greco ha chiesto interventi concreti per prevenire ulteriori aggressioni, criticando la mancata adozione di misure adeguate per trasferire i detenuti violenti e tutelare il personale.
Un Agente di Polizia penitenziaria addetto alla Sezione, mentre chiudeva il detenuto in cella, è stato aggredito dal compagno di cella dell’uomo con un violento calcio perché voleva uscire per litigare con un altro ristretto. Solamente il provvidenziale intervento dei colleghi intervenuti in ausilio si è evitato il peggio e sono stati ripristinati l’ordine e la sicurezza all’interno della Sezione detentiva” ha dichiarato Greco.
Il sindacalista da notizia anche che “al poliziotto aggredito è stato riscontrato un trauma contusivo da parte dei medici del Pronto soccorso del Nosocomio cittadino dove è stato poi dimesso con una prognosi di dieci giorni”.
Greco conclude chiedendo “interventi concreti perché non tollereremo più questo tipo di aggressioni che non trovano il giusto trasferimento dei detenuti violenti. Oramai le aggressioni al personale sono meramente statistica e il SAPPE uspica in un celere intervento da parte dell’Amministrazione Penitenziaria affinché si possa tornare a lavorare con un minimo di benessere psico fisico”.
Situazione allarmante
La situazione nelle carceri lombarde è allarmante. Solo nel secondo trimestre del 2024, si sono registrati 225 episodi di resistenza e ingiurie, 6 proteste collettive con battitura, e 85 poliziotti feriti con prognosi fino a 7 giorni. Otto agenti hanno riportato ferite con prognosi fino a 20 giorni, mentre uno è stato refertato con prognosi superiore ai 20 giorni. Inoltre, un poliziotto si è suicidato lo scorso gennaio.
"Escalation di tensioni"
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha evidenziato l'escalation di tensioni all'interno del sistema penitenziario, chiedendo interventi urgenti a tutela degli agenti. Capece ha ribadito la necessità di inasprire le pene per i detenuti che aggrediscono il personale, sollecitando una presenza forte dello Stato per ristabilire ordine e sicurezza.
"La situazione penitenziaria regionale e nazionale fa emergere una tensione palese ed evidente", ha dichiarato Capece.
"Servono provvedimenti urgenti ed efficaci per contrastare questa diffusa impunità e garantire la sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria, che rappresenta l'orgoglio del nostro Paese".
Il SAPPE, il primo sindacato dei Baschi Azzurri, chiede ai vertici del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP) di creare le condizioni per una reale tolleranza zero verso i detenuti violenti, al fine di permettere agli agenti di lavorare in condizioni di sicurezza e con un minimo di benessere psico-fisico.
“Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”