Detenuti in sommossa devastano sezione del carcere di Vigevano, tre agenti feriti
Hanno incendiato suppellettili e devastato le telecamere di video sorveglianza
Sommossa in carcere a Vigevano: devastata sezione detentiva. Tre agenti rimangono feriti. Protesta la Polizia Penitenziaria.
Sommossa in carcere
La Casa circondariale di Vigevano è stata teatro di gravi disordini causati da una protesta condotta da detenuti stranieri, che hanno devastato l'intera Sezione detentiva. L'episodio di violenza è stato denunciato con veemenza dal personale della Polizia Penitenziaria, rappresentato dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).
Alfonso Greco, segretario regionale del SAPPE, ha dichiarato che i detenuti stranieri hanno provocato danni ingenti all'interno della struttura, mettendo a repentaglio la sicurezza e l'incolumità sia del personale penitenziario che dei detenuti stessi. Questi atti di violenza hanno portato al ferimento di tre agenti della Polizia Penitenziaria, che sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso.
Tre agenti feriti
"Ieri, nel tardo pomeriggio -ha dichiarato Greco- alcuni detenuti stranieri hanno distrutto l’intera Sezione detentiva, incendiando suppellettili e devastando telecamere di video sorveglianza. Alcune unità di personale di Polizia sono state richiamate in servizio per ripristinare l’ordine e la sicurezza e a farne le spese, come al solito, sono stati tre colleghi che sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso del nosocomio cittadino dove sono poi stati di messi con prognosi di 14 giorni uno e 9 giorni gli altri due”.
Il SAPPE ha evidenziato che la situazione di tensione nel carcere di Vigevano era già nota alle autorità penitenziarie, ma non erano stati presi provvedimenti adeguati. Inoltre, il sindacato ha sottolineato la carenza di personale e ha chiesto un intervento urgente da parte del PRAP e dell'ASL per valutare le condizioni di igiene e sicurezza della struttura.
"Interventi urgenti"
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha espresso solidarietà e vicinanza ai poliziotti di Vigevano, sottolineando la necessità di "interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”.
Il riferimento del leader nazionale del SAPPE è alla necessità di “prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”.
Ma Capece torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria, “la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici)”.