Corte d'Assise di Pavia

Delitto Gambolò, prima udienza del processo: chiesta perizia psico-geriatrica per l'omicida

Giovanni Vezzoli, l'omicida, era presente in aula. I congiunti di Thomas Achille Mastrandrea si costituiscono parte civile.

Delitto Gambolò, prima udienza del processo: chiesta perizia psico-geriatrica per l'omicida
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Iniziato in Corte d'Assise a Pavia il processo per il delitto di Gambolò: i congiunti di Thomas Achille Mastrandrea parte civile. Prossima udienza il 23 dicembre per l’esame dei primi testi del Pm.

Omicidio Gambolò, prima udienza del processo

E’ iniziato quest’oggi, venerdì 2 dicembre 2022, presso la Corte d’Assise di Pavia, il processo per l’omicidio di Thomas Achille Mastrandrea: alla sbarra, presente in aula, Giovanni Vezzoli, il pensionato di 85 anni che il 5 giugno 2022, nella sua casa di Gambolò, ha ucciso con un colpo di fucile il 42enne di Nicorvo dopo un’accesa discussione avvenuta in cucina con “oggetto” la madre della vittima, Graziella Maria Casnici, 59 anni, che prestava da tempo il proprio servizio per pochi euro al giorno, in nero, in quell’abitazione di campagna in via Cascina Nuova Litta come badante, prendendosi cura soprattutto della figlia disabile dell’anziano: il figlio pretendeva che il “datore di lavoro” della madre rispettasse le promesse e gli impegni assunti e la mettesse finalmente in regola contrattualmente.

Giudizio immediato

Il Pubblico Ministero della Procura pavese titolare del procedimento penale, la dott.ssa Diletta Balduzzi, al termine delle indagini preliminari, con richiesta dell’11 ottobre, evidenziato che la prova della responsabilità dell’imputato appariva schiacciante alla luce di tutte le fonti versate in atti, tra cui gli accertamenti irripetibili (soprattutto balistici) svolti dai Ris di Parma, aveva chiesto il giudizio immediato per Vezzoli, che si trova detenuto presso il carcere di Pavia, per i reati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

Gli si imputa, dopo la lite e dopo che Mastrandrea si era allontanato dalla cucina per fare la valigia della madre e portarla via da quella casa, di aver preso il proprio fucile semiautomatico Beretta calibro 12, di averlo caricato con una cartuccia e, una volta che il quarantaduenne era uscito nel cortile con la valigia, di aver esploso nei suoi confronti un colpo d’arma da fuoco che lo ha attinto all’addome, cagionandone così la morte.

I familiari parte civile

Alla luce dell’istanza, il giudice per le indagini preliminari dott. Pasquale Villani, rilevato a sua volta che la prova appariva evidente, in data 18 ottobre aveva emanato appunto il decreto che dispone il giudizio immediato, fissando appunto per oggi la prima udienza del processo, durante la quale si sono costituite parte civile tutte le persone offese, tra cui la moglie Giusy, assistita dall’avv. penalista del foro di Milano Laura Carla Bastia e da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini: la signora Giusy non ce l’ha fatta a partecipare.

Richiesta una perizia psico-geriatrica

Lo stesso hanno fatto anche la madre di Mastrandrea (anche lei non c’era in udienza) e il figlio e la figlia avuti da una precedente relazione. Procura e difesa hanno quindi presentato le richieste istruttorie, tra cui la lista dei testi. I legali dell’imputato non hanno reiterato la richiesta di rito abbreviato, inammissibile, ma hanno chiesto una perizia psico-geriatrica sul loro assistito su cui il collegio non si è espresso.

Le prossime udienze

Il processo è stato quindi aggiornato al 23 dicembre 2023 per l’apertura del dibattimento: saranno ascoltati i primi quattro testi del Publico Ministero, tra cui due operatori delle forze dell’ordine e un sanitario del 118 intervenuti nell’immediatezza del fatti. Già stabilito anche il calendario delle udienze successive, che si terranno il 17 febbraio e il 7 aprile 2023.

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