Da oltre 40 anni coltivano abusivamente aree demaniali lungo il Po, cinque denunciati

Dalla coltivazione dei terreni, compresi nei comuni di Cervesina e Zinasco, traevano ingiusti profitti.

Da oltre 40 anni coltivano abusivamente aree demaniali lungo il Po, cinque denunciati
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Coltivano abusivamente aree demaniali da oltre 40 anni: cinque persone denunciate dalla stazione Forestale dei Carabinieri di Pavia.

Coltivano abusivamente aree demaniali

Alla fine del mese di aprile, i Carabinieri Forestali di Pavia dopo una lunga ed elaborata attività di accertamento ed analisi hanno deferito alla Procura della Repubblica di Pavia cinque soggetti che nel tempo hanno occupato porzioni di aree demaniali, traendone un ingiusto profitto, con la coltivazione dei suoli, in assenza di regolare concessione.

La verifica è stata avviata dai militari della Stazione Forestale dei Carabinieri di Pavia dopo una segnalazione di Regione Lombardia - UTR Pavia - datata 20 luglio 2018, relativa all’utilizzo di aree demaniali senza titolo, lungo il fiume Po, nel Comune di Cervesina e nel Comune di Zinasco della provincia di Pavia.

Rischiano due anni di reclusione

Le indagini hanno messo in luce che i soggetti frontisti dell’area oggetto del controllo: D.V., D.V. e D.A., conducevano il terreno demaniale che in forza di un Decreto del Magistrato del Po del 24 giugno 1976 riconosceva la perdita di funzionalità idraulica delle sopracitate aree e la conseguente rideterminazione dell’alveo del Fiume Po ma non dava diritto di proprietà ai richiedenti e/o frontisti che invece lo hanno utilizzato abusivamente per una porzione di area di circa 10 ettari e per questo motivo, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Pavia. Per tali reati sono previste la pena della reclusione fino a due anni o la multa da euro 103 a euro 1.032.

Concessi anche in affitto

È emerso inoltre che dall’anno 2017, i predetti, sempre senza averne titolo, attraverso accordi personali e/o con contratti di affitto avevano concesso le anzidette aree demaniali a tale B.E. e tale F.P., consentendo anche a loro di trarne un ingiusto profitto proveniente dell’utilizzo e dalla coltivazione illecita di terreni di proprietà dello Stato.

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