Cristina Frazzica travolta e uccisa in kayak, sotto sequestro tre imbarcazioni
I sospetti maggiori si concentrano su un cabinato di 18 metri: inutili i soccorsi per la 31enne di Voghera
Tragedia a Napoli: Cristina Frazzica 31enne di Voghera, muore in Kayak nel pomeriggio di domenica 9 giugno 2024: sotto sequestro tre imbarcazioni. I sospetti su un cabinato di 18 metri.
Cristina Frazzica uccisa in kayak
Una giornata tragica si è consumata domenica pomeriggio nelle acque di Posillipo, dove Cristina Frazzica, 31 anni di Voghera, è stata travolta e uccisa mentre si trovava su un kayak con un amico. Le indagini, affidate alla Capitaneria di Porto di Napoli, si concentrano su un cabinato di 18 metri, ora sotto sequestro insieme ad altre due imbarcazioni sospettate di essere coinvolte nell'incidente.
Sospetti su un cabinato di 18 metri
Gli investigatori della Guardia Costiera hanno individuato il cabinato sospetto in un cantiere navale di Napoli e si preparano a sottoporlo a verifiche specifiche. L'obiettivo è identificare chi era al timone del cabinato domenica pomeriggio, quando Cristina Frazzica è stata travolta nelle acque del Golfo di Napoli. L’imbarcazione sembrerebbe appartenere a un avvocato di Napoli.
Le indagini
Subito dopo la tragedia, le forze dell’ordine hanno iniziato una ricerca febbrile dell’imbarcazione-killer. Diverse barche private nella zona di Mergellina, un noto punto di ormeggio a Napoli, sono state controllate. Gli investigatori hanno sequestrato due imbarcazioni prima di concentrarsi sul cabinato di 18 metri, trasferito in un cantiere navale per un esame più approfondito.
Omicidio colposo e omissione di soccorso
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e omissione di soccorso. Le perizie e le immagini delle telecamere di sorveglianza saranno cruciali per stabilire la dinamica dell’incidente. Cristina Frazzica, tirocinante alla PharmaTech Academy di Scampia, si trovava a circa due-trecento metri dalla riva quando il kayak è stato colpito da un’imbarcazione a tutta velocità, che poi non si è fermata dopo l'impatto.
Vincenzo Carmine Leone, l’avvocato 33enne che era insieme a Cristina sul kayak, ha descritto l’imbarcazione come "uno yacht dalle sponde tanto alte da non riuscire a vedere chi era al comando". Ha aggiunto: "Non ci ha visti, abbiamo urlato, poi mi sono buttato in mare". Il 33enne è sopravvissuto all’incidente, ma non è riuscito a salvare Cristina.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha dichiarato: "L’autorità giudiziaria sta agendo rapidamente. Noi speriamo che quanto prima i responsabili siano assicurati alla giustizia".