Covid-19: la cura con il plasma iperimmune estesa anche alle case di riposo
Uno studio di ASST Mantova in collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia.
La cura del Covid-19 con il plasma iperimmune estesa anche alle case di riposo e alle aziende di servizi alla persona. Uno studio di ASST Mantova in collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia. A riportarlo è prima Mantova.
Plasma iperimmune a pazienti delle case di riposo
Plasma iperimmune anche ai pazienti delle case di riposo e delle aziende di servizi alla persona. Visti i risultati promettenti emersi dal recente studio sull’emocomponente e il perdurare di criticità nelle strutture per anziani, ASST ha scelto di elaborare un protocollo ad hoc, del tutto inedito nel panorama italiano.
Lo studio, che vede come principal investigator il direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Massimo Franchini e come co-investigator il direttore della Pneumologia Giuseppe De Donno è stato ideato in collaborazione con i colleghi del Policlinico San Matteo di Pavia, in accordo con le indicazioni di Regione Lombardia, che chiede di tenere alta l’attenzione nei confronti del territorio.
Come funzionerà
In una prima fase pilota, è prevista la collaborazione con la Rsa Green Park del Gruppo Mantova Salus, che fa capo a Guerrino Nicchio. L’obiettivo principale è valutare la sicurezza e l’efficacia della terapia, riducendo la diffusione del virus. Altri obiettivi hanno valore scientifico e sono legati allo studio dei parametri di laboratorio a seguito dell’infusione del plasma. Sarà garantito un monitoraggio continuo della sicurezza e dell’efficacia del trattamento nella popolazione anziana coinvolta, attraverso controlli sul piano clinico e laboratoristico ogni 48 ore da parte degli specialisti del Carlo Poma.
Il progetto partirà a breve
Il progetto, che partirà a breve, coinvolgerà via via le residenze sanitarie assistenziali e le aziende di servizi alla persona di Mantova e provincia, ma potrà essere esteso anche ad altre realtà lombarde, compatibilmente con la disponibilità di plasma da donatori guariti. ASST ha già ottenuto il parere favorevole dal Comitato etico Val Padana.
“Sono molto orgoglioso di avere proposto lo studio – commenta Massimo Franchini – per il suo alto valore etico. Utilizziamo un prodotto che ha già dimostrato la sua efficacia su una categoria di pazienti fragili, tristemente decimata dal Covid. Gli anziani sono la nostra memoria, una memoria che intendiamo salvare”.
Soddisfatto anche Giuseppe De Donno: “Speriamo con questo nuovo protocollo di poter portare un contributo essenziale a una situazione che a tutt’oggi presenta aspetti di drammaticità”.
Angela Bellani, direttore del Dipartimento Fragilità, dichiara:
“Questo protocollo integra quello già sottoscritto, ampliando la collaborazione già in atto tra ASST e le strutture socio sanitarie che ha permesso di gestire i momenti più difficili e complessi dell’emergenza sanitaria”.
Il direttore generale di ASST Raffaello Stradoni sottolinea i benefici che questa sperimentazione può portare:
“Da un lato proseguire ed estendere l’uso del plasma anche ai soggetti più fragili, dall’altro rafforzare la sinergia con il territorio e con gli enti della filiera socio sanitaria, con i quali già si erano stipulati accordi di cooperazione provvidenziali per la riuscita del progetto. L’azienda conferma la volontà di cooperare con tutte le realtà territoriali al fine di costruire la rete della sanità mantovana nel modo più efficiente possibile e capace di erogare i migliori servizi a tutti i cittadini ovunque essi risiedano”.
Guerrino Nicchio pensa al presente e anche al futuro delle strutture per anziani: “Non possiamo trovarci ancora di fronte alle difficoltà che abbiamo vissuto nei mesi scorsi. Le rsa non dovranno mai sostituire gli ospedali, quindi questa collaborazione è fondamentale”.