VIGEVANO

Corruzione a Vigevano, confermati i domiciliari per il sindaco Ceffa: non può uscire neanche per lavorare

Nessuna misura alternativa per il primo cittadino leghista coinvolto nell'inchiesta

Corruzione a Vigevano, confermati i domiciliari per il sindaco Ceffa: non può uscire neanche per lavorare
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Respinta anche la richiesta di lavoro per il sindaco sospeso di Vigevano, Andrea Ceffa. Il giudice ribadisce i motivi degli arresti domiciliari per corruzione e falso. Nessuna misura alternativa per il primo cittadino leghista coinvolto nell'inchiesta.

Confermati i domiciliari per Ceffa

Andrea Ceffa, il sindaco leghista sospeso di Vigevano, non potrà lasciare gli arresti domiciliari nemmeno per recarsi al lavoro. Il giudice Luigi Riganti ha infatti respinto l’istanza che avrebbe permesso al primo cittadino di uscire di casa in orari prestabiliti per raggiungere l’azienda di consulenza informatica dove è impiegato. Un ulteriore “no” dopo quello già espresso dal tribunale del Riesame per la revoca dei domiciliari, le cui motivazioni sono ancora attese.

Le accuse

Ceffa è coinvolto in un’inchiesta che, lo scorso 28 novembre, ha portato all’arresto anche della consigliera di minoranza Roberta Giacometti e di tre manager di Asm Vigevano e Lomellina. Per tutti, ad eccezione del sindaco, gli arresti domiciliari sono stati revocati in favore di misure interdittive.

Secondo l’accusa, Ceffa avrebbe assegnato una consulenza da 6mila euro l’anno alla consigliera Giacometti in cambio del suo sostegno politico, necessario in un momento di fragilità della giunta. L’episodio è stato collegato al fallimento della cosiddetta “congiura di Sant’Andrea”, il piano di far cadere la giunta attraverso dimissioni di massa dei consiglieri comunali nel novembre 2022.

La sospensione dalla carica

Dal giorno dell’arresto, Ceffa è sospeso temporaneamente dalla carica di sindaco, in base al decreto legislativo 235 del 2012, che prevede la sospensione per amministratori pubblici sottoposti a misure coercitive. Attualmente, la gestione dell’amministrazione comunale è affidata alla sua vice, Marzia Segù, esponente di Forza Italia.

La mancata revoca dei domiciliari complica il ritorno in libertà di Ceffa, poiché, essendo un incarico elettivo, non è possibile applicare una misura interdittiva come avvenuto per altri indagati.

Gli altri indagati

Oltre a Ceffa e Giacometti, sono sotto indagine Veronica Passarella, ex amministratrice unica di Asm Vigevano e Lomellina, e il direttore amministrativo della municipalizzata, Alessandro Gabbi. Entrambi hanno ottenuto la sostituzione degli arresti domiciliari con l’interdizione dai pubblici uffici.

Un altro filone dell’inchiesta coinvolge l’ex europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, l’imprenditore edile Alberto Righini e la compagna di quest’ultimo, Alice Andrighetti, accusati di istigazione alla corruzione. Per Righini, dimessosi dai suoi incarichi pubblici e privati, il giudice ha applicato una misura interdittiva, accogliendo la richiesta della procura.

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