Coronavirus, la denuncia di Iaquinta: “Mio padre in carcere a Voghera rischia, ecco la sua cella”
"Impossibile mantenere le distanze di sicurezza".
Vincenzo Iaquinta denuncia la condizione del padre, recluso nel carcere di Voghera. L'ex attaccante della Juventus pubblica la pianta della cella in un post su Instagram, sottolineando che le distanze minime di sicurezza sono impossibili da mantenere.
Coronavirus, la denuncia di Iaquinta: “Mio padre in carcere a Voghera rischia, ecco la sua cella"
L’ex campione del mondo, il calciatore Vincenzo Iaquinta, si sfoga sui social network e protesta per le condizioni del padre Giuseppe, rinchiuso nel carcere di Voghera dopo essere stato condannato a 19 anni nel processo Aemilia, contro le infiltrazioni della ‘Ndrangheta al nord.
Il post su Instagram
Iaquinta si rivolge direttamente al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede mettendo in evidenza le condizioni dei detenuti in questo momento di emergenza dovuta al Coronavirus. E lo fa pubblicando sul suo profilo Instagram un disegno fatto a mano di una piantina della cella dove è rinchiuso il padre.
"Partendo dal presupposto che mio padre è innocente, questo è il disegno di una cella del carcere di Voghera. Come si fa a mantenere la distanza di sicurezza?"
Morto detenuto
Nel carcere di Voghera, tra l'altro negli scorsi giorni è morto anche un detenuto. Si chiamava Antonio Ribecco ed era un boss dell’Ndranghet. Il decesso è avvenuto in un ospedale di Milano dove era ricoverato da circa una settimana per Covid-19 e altre patologie. Si tratta del secondo detenuto che muore per coronavirus, il primo era avvenuto nel carcere della Dozza di Bologna a inizio aprile. Due, al momento i deceduti anche fra gli agenti di polizia penitenziaria: uno lavorava nel carcere di Opera, l'altro in quello di Brescia.
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