LABORATORI PAVESI

Coronavirus: all'Università di Pavia studi sulla "polvere di staminali" per curare i polmoni

I ricercatori pavesi si stanno concentrando sulle cellule staminali mesenchimali e sul loro 'secretoma' che potrebbero contrastare i danni al polmone da Covid-19.

Coronavirus: all'Università di Pavia studi sulla "polvere di staminali" per curare i polmoni
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Al Cell Delivery System Lab, del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia, si studiano le cellule staminali mesenchimali, che potrebbero contrastare i danni ai polmoni da Covid-19.

Covid-19: a Pavia studi sulle staminali

I ricercatori pavesi si stanno concentrando sulle cellule staminali mesenchimali e sul loro 'secretoma': il pool di sostanze da loro prodotto ricco di proteine, lipidi, materiale genetico, citochine, fattori di crescita, chemochine e vescicole extracellulari che, nel loro complesso, mostrano effetti antinfiammatori, rigenerativi e anti-fibrotici che potrebbero contrastare i danni al polmone da Covid-19. Nell'ambito di un convegno digitale organizzato dalla Società italiana di pneumologia con StemNet, Federazione delle associazioni di ricerca delle cellule staminali e il Gruppo italiano staminali mesenchimali (Gism), si approfondirà l'intuizione.

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Secretoma in polvere

Le cellule staminali sono già classificate come un prodotto medicinale mentre il secretoma non è ancora un farmaco ma, se si confermasse sicuro ed efficace come le cellule staminali da cui deriva, potrebbe diventarlo grazie al processo di trasformazione in polvere frutto della ricerca italiana, che lo rende utilizzabile per somministrazione inalatoria o iniettabile. Grazie alla tacnologia tutta italiana messa a punto nei laboratori pavesi è quindi possibile trasformare il secretoma in una polvere liofilizzata e renderlo un vero e proprio farmaco.

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Sperimentazione

Gli incoraggianti risultati preclinici stanno aprendo la strada alle sperimentazioni cliniche, che stanno partendo in tutto il mondo reclutando pazienti per varie patologie. Due studi sono già attivi in Cina su volontari sani o con Covid-19, per valutarne sicurezza, nel primo caso, e l'efficacia nel secondo; e anche in Italia sono state avviate sperimentazioni sull’animale che si spera possano arrivare presto in clinica. StemNet, la Federazione delle associazioni ricerca sulle cellule staminali, si è dichiarata favorevole all’uso clinico di terapie cellulari contro Covid-19 precisando che, sebbene non siano completamente chiariti i meccanismi di efficacia e non si possa ancora affermare con certezza la validità di questo approccio terapeutico, che sembra svolga un'attività antinfiammatorie e di protezione del danno ai tessuti. Le cellule staminali/stromali mesenchimali e i loro prodotti risultano molto sicure, è auspicabile valutarne un uso clinico mirato in pazienti gravemente compromessi e a rischio della vita, seguendo necessariamente le attuali normative della sperimentazione clinica di fase I/II o all’interno di usi compassionevoli.

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