Consulto medico gratuito in città per donne over 35

L’ambulatorio mobile sarà a Cremona, Pavia e Como per parlare alle donne di prevenzione e invitarle a cambiare alcune cattive abitudini.

Consulto medico gratuito in città per donne over 35
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Consulto medico gratuito: un truck attrezzato si fermerà per due giorni in ciascuna delle tre città lombarde per offrire alle donne over 35 un consulto medico gratuito e la misurazione del rischio cardiovascolare e della densità ossea.

Consulto medico gratuito

Farà tappa in tre città lombarde (Cremona, dall’11 al 12 giugno, in Piazza Stradivari, Pavia dal 14 al 15 giugno, in Piazza della Vittoria (lato Santa Maria Gualtieri) e Como, dal 18 al 19 giugno in Piazza San Fedele) il tour di “Prevenzione possibile. La Salute al Femminile”, campagna di informazione dedicata alle donne per portare alla loro attenzione l’importanza di fare prevenzione attraverso piccoli cambiamenti nella vita di ogni giorno, che possono fare la differenza per la loro salute. Le italiane risultano essere particolarmente esposte ad alcune malattie, prime fra tutte quelle cardiovascolari, loro killer #1 più di qualsiasi altra patologia. Nel nostro Paese, infatti, il 48,4% dei decessi femminili è causato da malattie cardiovascolari, principalmente cerebrovascolari e ischemiche del cuore, mentre il 23,8% da tumori e il27,8% da altre patologie. Le donne lombarde, nello specifico, risultano colpite dalle malattie del sistema circolatorio con un tasso di mortalità pari a 23 decessi ogni 10.000 abitanti.

Profilo preoccupante

Sono più sedentarie dei loro corregionali uomini (39,9% vs. 34,4%). Il 15,9% delle donne della Lombardia soffre di obesità[ e il 31,1% è in sovrappeso. Consumano più alcol rispetto alla media nazionale e il 22,1% di esse fuma, soprattutto nella fascia di età 55-64 anni, con una media di 11,2 sigarette al giorno. Il 28% delle donne lombarde soffre di ipertensione e il 15% è in una condizione di rischio. La prima arma per preservare la salute del cuore è la maggiore conoscenza dei fattori di rischio, alcuni dei quali modificabili, e l’applicazione di poche e semplici regole.

Prevenzione

A differenza degli uomini, le donne sviluppano patologie cardiovascolari con un ritardo di circa 10 anni. Però, laddove si presenta un problema cardiovascolare, la gravità è maggiore – sottolinea il Prof. Stefano Carugo, Responsabile scientifico del progetto Prevenzione Possibile e Direttore di Cardiologia Unità e UCIC, UOC cardiologia dell’Ospedale Santi Paolo e Carlo di Milano – Le azioni di contrasto più efficaci passano anche attraverso la responsabilizzazione di ciascuna donna rispetto alla possibilità di orientare il proprio comportamento verso un’attenzione alla salute in tutto il corso della vita, anche quando sono giovani e si sentono immuni.” L’11 e 12 giugno l’ambulatorio mobile del progetto “Prevenzione Possibile. La salute al femminile” farà tappa a Cremona, in Piazza Stradivari, a Pavia, il 14 e 15 giugno, inPiazza della Vittoria (lato Santa Maria Gualtieri) e a Como, il 18 e 19 giugno in Piazza San Fedele, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, per informare le donne over 35sull’importanza di modificare alcuni comportamenti non corretti, offrire consulti medici, fare una valutazione preliminare del rischio cardiovascolare e misurare la loro densità ossea. In particolare, sull’ambulatorio mobile, i medici di medicina generale della FIMMG valuteranno il rischio cardiovascolare delle donne. Verranno effettuati: misurazione del peso, del girovita, della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca tramite ECG, del colesterolo, della saturazione di ossigeno, e la misurazione della densità ossea attraverso MOC.

Pratiche salvavita

Un’attività fisica costante, ad esempio, incide sulla riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare da danno coronarico, ictus, pressione arteriosa e dislipidemia – continua Carugo – La sedentarietà, al contrario, rappresenta un fattore di rischio importante per ipertensione, malattie cardiovascolari e osteoporosi[8], un’altra malattia a prevalenza femminile che incide in modo negativo sulla qualità di vita.” 1 donna su 4 in Italia dopo i 40 anni soffre di osteoporosi e 1 su 3 dopo i 50 anni. “L’osteoporosi è definita una malattia silenziosa perché, finché non si verifica una frattura da fragilità, può non presentare sintomi specifici – aggiunge la Dott.ssa Giuseppina Resmini, del Board scientifico del progetto e Responsabile del Centro per lo studio dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dell’osso, UO di Ortopedia e Traumatologia – ASST Bergamo Ovest – Una diminuzione di altezza, un ipercifosi dorsale e/o un persistente dolore alla schiena possono indicare la presenza di una frattura vertebrale da compressione. È importante modificare gli stili di vita finalizzati al miglioramento della qualità dell’osso e ad abbassare il rischio di frattura con una dieta equilibrata con un adeguato apporto alimentare quotidiano di calcio e vitamina D, e con una regolare attività fisica moderata. È necessario giocare d’anticipo e con questa iniziativa ci auguriamo di incoraggiare le donne a farlo.”

Grandi assenti

L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di SIPREC (Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale),FEDERFARMA (Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia) e Federfarma-Sunifar ed il contributo incondizionato di Mylan. “Il gentil sesso non deve più essere il ‘grande assente’ negli studi dei medici di famiglia – aggiunge Gabriella Levato, medico di medicina generale, Fimmg Lombardia – La prevenzione primaria è tra i compiti principali dei dottori di fiducia. La relazione forte che c’è tra il medico di famiglia e i propri pazienti permette di avere una visione olistica non solo del singolo, ma della famiglia e del contesto in cui vive. Nei nostri studi vediamo il mondo, accogliamo fino a 50 pazienti in media al giorno, con picchi nella stagione dell’influenza, riusciamo a cogliere aspetti legati alle condizioni socio-economiche, ai bisogni assistenziali che ci sono. Soprattutto nelle realtà con personale adeguato, si può fare medicina d’iniziativa sui nostri assistiti, consigliando da subito quando sono in salute, una vita sana e con meno stress. Le donne di solito accompagnano gli uomini dal medico – continua la Dott.ssa Levato – ma pensano meno alla loro salute. E a volte bisogna approfittare di queste occasioni in cui le vediamo per incidere anche su di loro”.

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