Caso Diasorin-San Matteo, la Procura di Milano chiede l'archiviazione
Il Consiglio di Stato aveva ritenuto l'accordo legittimo e ora, a distanza di mesi, la Procura chiede l'archiviazione del caso.
Giovedì 17 dicembre 2020 il Consiglio di Stato tramite sentenza aveva ritenuto legittimo l'accordo di collaborazione tra la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e Diasorin S.p.A. per la validazione dei test sierologici, ora la Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta.
Caso Diasorin
L'indagine sul caso "Diasorin" partiva dalla necessità di verificare l'esistenza o meno di una presunta duplice turbativa d'asta sull'affidamento diretto da parte di Aria spa a Diasorin di una fornitura di 500mila kit per test sierologici dal valore di circa 2 milioni di euro.
I pm incaricati del caso Stefano Civardi e Francesca Celle hanno chiesto l'archiviazione del caso per il professore Fausto Baldanti che ai tempi era sia "componente del Comitato Tecnico Scientifico istituito da Regione Lombardia" che responsabile del laboratorio di virologia molecolare" del Policlinico San Matteo di Pavia.
Chiesta l'archiviazione
Le indagini della Procura hanno puntato a far luce sulle anomalie dell'affidamento diretto e della gara, andando ad indagare nello specifico il ruolo tenuto da Baldanti. La conclusione è stata che l'ordine dei test a Diasorin da parte di Aria "assume un valore poco significativo" rispetto "al volume di acquisti in campo sanitario" per l'emergenza Covid.
Inoltre, come si legge nell'atto dei pm "davanti alla prospettiva di salvare vite umane per fronteggiare l'emergenza, presto declinata in 'debacle'", considerato che la sponsorizzazione' di Diasorin da parte del prof. Baldanti non ha una connotazione necessariamente penalmente rilevante.
Anche l'assenza a della marcatura CE, ottenuta poi il 17 aprile 2020, non è stata intesa dai pm come un effettivo elemento ostativo all'acquisto dei test Diasorin.
Tutti motivi, questi, che hanno portato la Procura a chiedere l'archiviazione del caso.