Cadavere in decomposizione sulle sponde del Po, chi è la vittima
I Carabinieri svelano il mistero sull’identità del corpo rinvenuto a Pieve del Cairo a inizio aprile.
Cadavere in decomposizione nel Po: risolto il mistero dell'identità del corpo rinvenuto sulle sponde del Po nel territorio di Pieve del Cairo a inizio aprile.
Cadavere in decomposizione nel Po, identificata la vittima
Dopo laboriose indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo, coordinate dalla Compagnia di Voghera, iniziate il 9 aprile scorso con il rinvenimento di un cadavere in avanzato stato di decomposizione lungo l’alveo del fiume Po, nel territorio di Pieve del Cairo, finalmente è stato possibile dare un nome al corpo riemerso dalle acque fluviali: si tratta di Pedro Casteluci Tofanetto de Oliveira. Il giovane brasiliano 22enne, con problemi psichici, a fine novembre scorso si gettò nel fiume Tanaro dal nuovo ponte Meier di Alessandria. Secondo gli elementi raccolti dagli inquirenti alessandrini, potrebbe essere coinvolto nell’assassinio della giovane cognata 24 enne, Caroline Campinho Morgado de Oliveira, trovata morta lo stesso giorno all’interno della propria abitazione nel centro storico del capoluogo piemontese.
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Le denunce di scomparsa
Il corpo esanime, grazie alle ondate di piena che hanno interessato la pianura Padana alla fine dello scorso anno, è stato trasportato fino al fiume Po, arenandosi successivamente, a causa delle secche per scarse precipitazioni, su un tratto melmoso delle rive che lambiscono il territorio del comune di Pieve del Cairo. I Carabinieri del Nucleo Operativo di Voghera sono riusciti quindi a svelare il mistero dopo aver scandagliato tra le denunce delle persone scomparse nelle aree geografiche interessate dai deflussi fluviali, confrontando i dati antropometrici con quelli del cadavere per verificarne la compatibilità, concentrando poi l’attenzione sull’episodio alessandrino, anche attraverso la collaborazione con l’Arma di Alessandria.
L’Autorità Giudiziaria pavese, titolare dell’inchiesta, ha delegato così ai Carabinieri di Voghera le indagini, conclusesi con il prelievo del DNA del fratello del presunto suicida, il cui profilo genetico, dagli esami biologici condotti dal laboratorio del Dipartimento di Medicina Legale di Pavia, è risultato positivo alla comparazione.
Al termine delle indagini la salma è stata così restituita ai familiari.
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