Lunedì 22 maggio

Borse di studio a rischio, 700 studenti scendono in piazza a Pavia

Senza i finanziamenti dello stato, diversi alunni potranno essere costretti ad abbandonare l’università perché non riescono a mantenersi

Borse di studio a rischio, 700 studenti scendono in piazza a Pavia
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L'anno prossimo c'è il rischio che gli studenti idonei alla borsa potrebbero non riceverla e per questo sono già pronti a protestare.

Attesi 700 giovani

Gli studenti di Pavia si mobilitano. Lunedì 22 maggio alle 14.30, insieme ai ragazzi che protestano contro la decisione della regione e dello stato di non dedicare abbastanza fondi al diritto allo studio ci saranno anche associazioni, dottorandi e sindacati. Il corteo partirà da piazza Vittoria a Pavia per poi proseguire lungo strada Nuova e viale Matteotti.

UDU, l'unione degli universitari, auspica una sentita partecipazione ed adesione da studenti, professori e associazioni in quanto questo è un tema che riguarda la cittadinanza tutta. In piazza sono attese più di 700 persone anche se la stima si sta al alzando notevolmente.

Tutte le assemblee che si sono svolte nei collegi sono state molto partecipate - racconta la consigliera di amministrazione EDiSU Giorgia Cervio - Lo stato e la regione non finanziano adeguatamente le Borse di studio. Quest’anno è stato coperto solo circa il 75% delle borse di studio, la parte mancante è stata coperta dall’Università. Il prossimo anno, se non verranno aumentanti i finanziamenti verso il diritto allo studio saranno tantissimi gli studenti che saranno idonei alla borsa ma che non ne potranno beneficiare. L’Università non sopperirà ancora alle mancanze della regione finanziando la parte restante delle borse di studio il prossimo anno.”

"Più finanziamenti per la generazione del futuro"

Alessandro Miceli, segretario del coordinamento per il diritto allo Studio UDU Pavia ha affermato che come UDU continueranno a battersi al fine di rendere l’università accessibile a tutte e tutti perché è un diritto di tutti gli studenti. L'augurio che fa è che siano ancora di più le persone a manifestare.

“Il prossimo anno, se non verranno coperte interamente le borse avremo studenti costretti a lavorare per potersi mantenere gli studi oppure ad abbandonare l’Università non disponendo di abbastanza risorse economiche - dichiara Miceli - Lo stato dovrebbe dedicare al diritto allo studio più finanziamenti, questo perché siamo noi la generazione del domani, il futuro."

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