CRONACA

Annegò nel Ticino a soli 15 anni, il sindaco di Zerbolò a processo per omicidio colposo

Manuel Moranda morì annegato nel giugno del 2022: per la Procura mancava un cartello di divieto di balneazione

Annegò nel Ticino a soli 15 anni, il sindaco di Zerbolò a processo per omicidio colposo
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Tragedia sul Ticino nel 2022 quando a soli 15 anni Manuel Moranda morì annegato: a giudizio il sindaco, per la Procura mancava un cartello di divieto di balneazione.

Annegò nel Ticino

Due anni dopo la tragedia, arriva in tribunale la vicenda che portò alla morte del giovane Manuel Moranda, annegato nel Ticino il 4 giugno 2022. Oggi, a finire sotto processo con l’accusa di omicidio colposo, è il sindaco di Zerbolò, Gian Antonio Centenara, 75 anni.

Secondo la Procura di Pavia, il primo cittadino non avrebbe adempiuto all’obbligo di installare la cartellonistica che vietava la balneazione nel tratto di fiume dove avvenne l’incidente, un’omissione che (sempre secondo l’accusa) avrebbe potuto evitare la tragedia.

Un pomeriggio di svago finito in tragedia

Quel giorno Manuel, 15 anni, studente residente a Trivolzio, si trovava lungo le rive del Ticino, nel territorio comunale di Zerbolò, in compagnia di due amici, stava semplicemente bagnandosi i piedi, senza intenzione di nuotare.

Ma bastò un passo in più: Manuel finì in una buca, venne risucchiato dalla corrente e non riuscì più a risalire. I soccorsi furono inutili.

Le accuse della Procura

La responsabilità, secondo la Procura, ricadrebbe sul sindaco, reo di non aver fatto installare cartelli che segnalassero il divieto di balneazione in quella zona. Una negligenza che, per gli inquirenti, avrebbe violato le norme europee e regionali in materia di sicurezza delle acque.

Nel capo di imputazione si fa riferimento a una nota della Regione Lombardia, datata 15 luglio 2015 e inviata a tutti i sindaci della provincia di Pavia. Il documento richiamava l’obbligo, in base a una direttiva europea, di apporre cartelli con la dicitura “divieto di balneazione” in aree non idonee.

I rilievi effettuati dai carabinieri dopo la tragedia confermarono che nella cosiddetta spiaggia “ex colonia”, luogo dell’incidente, la segnaletica mancava del tutto.

Processo iniziato

Il procedimento giudiziario, aperto nei giorni scorsi davanti al giudice Carlo Pasta, è stato aggiornato al prossimo 20 novembre 2025. L’avvocato difensore del sindaco, dovrà ora lavorare per dimostrare l’insussistenza delle accuse. Il punto centrale del processo sarà stabilire se davvero l’assenza del cartello abbia contribuito in modo determinante alla morte del giovane.

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