Albanesi arrestati per spaccio di droga

Le attività di controllo, in atto da lungo tempo, nel territorio di Pavia e provincia, avevano evidenziato un’attività di commercio di cocaina e marijuana.

Albanesi arrestati per spaccio di droga
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Albanesi arrestati per spaccio di droga a seguito di un'indagine condotta tre il 2014 e il 2015.

Albanesi arrestati per droga: le attività di controllo

Le attività di controllo del territorio in atto da lungo tempo, avevano evidenziato una attività di commercio di sostanze stupefacenti, non solo nell’ambito urbano di Pavia, Voghera e Vigevano, ma anche nei paesi apparentemente più tranquilli o nelle campagne limitrofe, ove la presenza della folta vegetazione forniva agli spacciatori un ambiente dove poter agire indisturbati.

Da dove giungeva la droga

Lo stupefacente giungeva da due canali di approvvigionamento: la Francia per la “cocaina” e l’Albania, da cui giungeva invece la “marijuana”. La droga, una volta giunta nella Provincia di Pavia veniva, in parte spedita in Veneto per essere ceduta agli spacciatori di quella area, mentre la maggior parte veniva commercializzata nell’intera Provincia, soprattutto nel vogherese e nel circondario di Pavia.

L’arresto

Sulla base delle attività investigative poste in essere dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pavia, questa mattina alle ore 05.00, in Voghera (PV) e Spinea (VE), il personale del suddetto reparto, con la collaborazione delle Compagnie Carabinieri di Voghera (PV) e Mestre (VE) ha proceduto all’arresto di due cittadini albanesi: A.H. 42enne, residente in Voghera e P.S. 29enne residente in Spinea, responsabili di detenzione e commercio di sostanze stupefacenti condotte tra il 2014 ed il 2015.

Come erano organizzati

Il primo era dedito all’importazione di “cocaina” che veniva successivamente commercializzata a numerosi assuntori o nei locali. Il secondo soggetto era invece specializzato nella trattazione di “marijuana”. Nel contesto delle suddette attività sono stati identificati altri soggetti, le cui posizioni sono ora al vaglio della Magistratura inquirente.

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