Aggressioni, armi e spaccio di droga: 10 persone arrestate tra Vigevano e Parona
Gli arrestati gestivano numerose piazze di spaccio per un giro d'affari di 3mila euro al giorno
Maxi-operazione antidroga: i Carabinieri arrestano 10 persone in provincia di Pavia.
Operazione antidroga, 10 arresti
Dieci persone sono state arrestate questa mattina, martedì 3 dicembre 2024, dai Carabinieri della Compagnia di Stradella nell'ambito di un'importante operazione antidroga. I soggetti, sette di origine marocchina e tre egiziana, sono accusati di reati che vanno dalla detenzione e porto abusivo di armi, all'estorsione, ricettazione e lesioni personali aggravate in concorso. Gli arresti sono stati eseguiti su ordine del GIP del Tribunale di Pavia. Gli arrestati sono residenti a Vigevano, Parona e Milano mentre alcuni di essi sono già detenuti per altra causa.
L'avvio delle indagini
L'operazione è il risultato di un'indagine avviata nel 2022, in seguito a una serie di aggressioni armate avvenute nella zona di Broni, tra cui un tentato omicidio. Questi episodi, secondo gli investigatori, erano legati al controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio. Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato come gli arrestati gestissero numerose piazze di spaccio nelle province di Pavia e Varese, operando da luoghi strategici come boschetti, casolari abbandonati e strade poco frequentate.
Le attività avvenivano anche a margine di strade provinciali, dagli arrestati denominate la Colombaia (situata in via Cascina Gandolino altezza cavalcavia dell’autostrada), la Xilopan (situata in fraz. Casa Storini all’altezza del cavalcavia dell’autostrada), Cimitero (cimitero situato sulla SS 617, dove si trova un boschetto utilizzato dal gruppo per ripararsi e nascondersi dalla strada), Casettina nella stradina (costruzione abbandonata sita in Via Rosa Nera) e Casettina della notte (sita in Broni sulla sp82).
Giro d'affari da migliaia di euro al giorno
Secondo quanto emerso dalle indagini, ogni giorno venivano vendute ingenti quantità di cocaina, eroina e hashish, con un giro d'affari stimato intorno ai 3mila euro giornalieri. Le sostanze venivano vendute a prezzi che oscillavano tra i 10 e i 70 euro al grammo, a seconda del tipo. Gli spostamenti tra le diverse piazze di spaccio erano frequenti, anche più volte al giorno, per eludere eventuali controlli e non attirare l'attenzione dei residenti.
Violenza e armi per il controllo del territorio
La pericolosità sociale del gruppo è stata confermata dalla presenza di numerose armi, tra cui pistole e fucili, utilizzate non solo per le aggressioni ma anche per intimidire i clienti o costringerli a svolgere attività illecite in cambio di droga.
Il gruppo, inoltre, si recava e tornava dalle piazze di spaccio non utilizzando autovetture proprie ma macchine “pulite”, in uso ai tre soggetti egiziani arrestati, regolari sul territorio, che ricevevano per tali servizi corrispettivi in denaro e, in alcune occasioni, trasportavano anche lo stupefacente e le armi.
Gli spostamenti, nella stessa giornata, tra le varie piazze di spaccio avvenivano anche con l'aiuto di consumatori che ricevevano come contropartita dosi di sostanza stupefacente per uso personale.
"Citofoni di spaccio"
Le intercettazioni hanno svolto un ruolo cruciale per comprendere il modus operandi degli arrestati. Sono state registrate oltre 22.000 conversazioni, che hanno permesso di ricostruire in dettaglio le attività del gruppo. Le consegne venivano concordate tramite telefoni dedicati, chiamati "citofoni di spaccio", con i quali gli acquirenti ricevevano istruzioni precise sui luoghi di incontro.
L'operazione rappresenta un duro colpo al traffico di droga nella provincia di Pavia e dimostra l'importanza di un'attività investigativa approfondita e coordinata. Gli arrestati, alcuni dei quali già detenuti per altri reati, sono ora in attesa di giudizio. Le autorità continuano a indagare per individuare eventuali altri membri del gruppo e fare ulteriore luce sull'organizzazione.