Un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto nel carcere di Pavia con un pugno e una testata, riportando una prognosi di 12 giorni. Il sindacato SAPPE ha espresso solidarietà al collega ferito e ha rinnovato l’appello per maggiori tutele e riconoscimenti per la categoria.
Aggressione in carcere a Pavia
Un nuovo, grave episodio di violenza si è consumato all’interno del carcere di Pavia, dove un agente della Polizia Penitenziaria è stato brutalmente aggredito da un detenuto. La scintilla che ha scatenato la violenza è stata la richiesta, non immediatamente esaudita, da parte del detenuto di accedere alla saletta per la socialità e di rientrare poi nella sua cella. In un impeto d’ira, l’uomo ha colpito l’agente prima con un pugno e poi con una testata.
A rendere nota la notizia è stato Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che ha confermato la dinamica dell’accaduto e le conseguenze fisiche per l’agente coinvolto.
12 giorni di prognosi
Il poliziotto aggredito è stato prontamente assistito e trasportato al pronto soccorso per le cure necessarie. Fortunatamente, le sue condizioni non sono gravi, ma l’impatto dell’aggressione gli ha causato un infortunio che richiederà un periodo di convalescenza.
Come specificato dal sindacalista Greco, il collega è stato dimesso con una prognosi di 12 giorni. Un episodio che sottolinea ancora una volta i rischi che quotidianamente il personale di sorveglianza è costretto ad affrontare negli istituti penitenziari.
Richiesta di maggiori tutele
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria ha espresso una ferma vicinanza all’agente ferito, lodandone la reazione e il senso del dovere. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha rinnovato l’apprezzamento per la professionalità dimostrata nel gestire una situazione definita “assurda”.
Il sindacato ha colto l’occasione per ribadire la necessità di interventi urgenti a livello istituzionale. Il SAPPE chiede infatti di garantire adeguate tutele e riconoscimenti per gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria, che “quotidianamente – e spesso anche fuori servizio – si trovano a intervenire in situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica”.
Nonostante la gravità dell’accaduto, il segretario generale Capece ha voluto sottolineare l’eccellenza del lavoro svolto dal comando di Pavia.
“La sua professionalità, abnegazione, fermezza e il senso del dovere hanno fronteggiato una situazione semplicemente assurda,” ha commentato Capece in riferimento all’agente ferito.
Il leader del SAPPE ha concluso evidenziando come i risultati raggiunti dalla Polizia Penitenziaria di Pavia siano frutto di un importante lavoro di squadra, dove si coniugano i doveri dell’uniforme con l’aspetto personale. L’auspicio è di continuare a lavorare in questa direzione, mantenendo sempre saldo il legame con il territorio e con i cittadini.