Il lutto

Addio a Philippe Daverio: quella volta in cui svelò la leggenda del Ponte Coperto VIDEO

Lo storico dell'arte si è spento nella notte all'Istituto dei Tumori di Milano. Aveva 70 anni.

Addio a Philippe Daverio: quella volta in cui svelò la leggenda del Ponte Coperto VIDEO
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Addio a Philippe Daverio: si è spento nella notte all’Istituto del Tumori di Milano. In un servizio a Striscia la Notizia aveva raccontato la "leggenda del Ponte Coperto".

Addio a Philippe Daverio

È morto questa notte all’istituto dei Tumori di Milano lo storico dell’arte Philippe Daverio. A renderlo noto è stata la regista e direttrice del Franco Parenti, Andree Ruth Shammah.

Lo storico dell'arte amava particolarmente Pavia, città dove era è stato più volte partecipe della vita culturale, in mostre e conferenze. Nel 2019 aveva tenuto la "Lectio Magistralis" sul tema "La Francigena fra oche grasse e vino" presso la Basilica di San Michele Maggiore. In una puntata di Striscia la Notizia del mese di gennaio aveva raccontato la leggenda del Ponte Coperto (CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO)

Daverio in breve

Daverio aveva 70 anni. Nato nel 1949 a Mulhouse, in Alsazia, si era trasferito a Milano nel 1968, qui frequentò Economia e Commercio all’Università Bocconi ma non prese mai la laurea. Nel 1975 inizia invece la sua lunga e nota esperienza nel mondo dell’arte, con l’apertura della sua prima galleria in centro a Milano. Da allora Daverio è stato, oltre che storico dell’arte, anche docente, saggista, personaggio televisivo e politico: è stato infatti, dal 1993 al 1997, nella giunta Formentini del comune di Milano, dove ha ricoperto l’incarico di assessore con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e alle Relazioni Internazionali.

Il cordoglio di Regione Lombardia

"Siamo profondamente addolorati per l'improvvisa notizia della prematura scomparsa dell'amico Philippe Daverio, storico dell'arte, esperto di lingue, di culture e di tradizionali locali, saggista e docente, grande divulgatore colto e raffinato e grande spirito europeista, amante del paradosso e della provocazione intellettuale".

Così, in una Nota, il presidente e l'assessore alla Cultura e Autonomia, a nome della Giunta della Regione Lombardia, ricordano Philippe Daverio.

"Geniale, per certi aspetti unico. Passione e competenza - ha aggiunto il presidente della Regione - hanno caratterizzato la sua esistenza, sempre segnata da un'energia e una voglia di fare dirompenti. La Regione e i lombardi lo ricorderanno sempre con affetto e con quella familiarità che sapeva trasmettere in maniera ineguagliabile".

"E' stato un uomo di vasta e approfondita cultura - ha quindi sottolineato l'assessore alla Cultura e Autonomia - e ha incarnato sino in fondo lo spirito mitteleuropeo, ha saputo raccontare la nostra Europa dei popoli e delle culture, ha saputo altresì narrare in maniera accessibile a tutti le bellezze lombarde portandole nelle case degli italiani. Era un grande amico della Lombardia e ha sempre dato un contributo concreto, collaborando anche con le istituzioni".

L'assessore ha quindi ricordato come, nell'ambito della cerimonia della consegna del premio 'Rosa Camuna', due anni fa,Philippe Daverio aveva commemorato la figura del grande regista lombardo Ermanno Olmi e la sua sensibilità per la civiltà contadina legata al 'Grande fiume' Po. Il professor Daverio ha anche partecipato anche ai progetti di valorizzazione del patrimonio Unesco lombardo, in particolare per quanto attiene all'eredita' storica e artistica longobarda, analizzando e raccontando gli affreschi della chiesetta di Santa Maria Foris Portas di Castelseprio.

"Proporrò - ha concluso l'assessore - che gli venga intitolata una sala di Palazzo Lombardia o di Palazzo Pirelli per ricordarlo. La scomparsa di Philippe Daverio lascia davvero un grande vuoto, che addolora ognuno di noi: è un colpo al cuore per la nostra cultura".

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