Il videomessaggio del Sindaco

32° anniversario caduta Torre Civica: "Una ferita mai rimarginata"

Il crollo, avvenuto nel 1989, provocò la morte di 4 persone e il ferimento di altre 15.

32° anniversario caduta Torre Civica: "Una ferita mai rimarginata"
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32° anniversario caduta Torre Civica: il Sindaco Fabrizio Fracassi depone una corona in piazza Duomo in memoria delle 4 vittime e dei 15 feriti.

32° anniversario caduta Torre Civica

Ricorre oggi, 17 marzo 2021, il 32° anniversario della caduta della Torre Civica. Era infatti il 17 marzo del 1989 quando avvenne l'improvviso crollo. L’avvenimento porta la città, dolorosamente, in primo piano a livello nazionale e non solo.

Il crollo provocò la morte di 4 persone, e travolse spazi ed edifici: una ferita che ha cambiato per sempre il volto della città. Una cicatrice sempre visibile in piazza del Duomo, come nella storia di Pavia e della sua comunità.

E proprio in Piazza Duomo, alle ore 11 il Sindaco di Pavia, Mario Fabrizio Fracassi, in compagnia di S.E. il Prefetto, Rosalba Scialla, di S.E.R. il Vescovo, Mons. Corrado Sanguineti, del Presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma, e del Sindaco di San Genesio, Cristiano Migliavacca, ha deposto una corona di fiori in memoria delle vittime della tragedia.

Il videomessaggio del Sindaco

Alla cerimonia, riservata alle sole Autorità, in linea con le misure di contenimento del contagio da SarsCov2, è seguito un discorso commemorativo del Sindaco Fracassi:

"Cari concittadini e care concittadine, il 17 marzo per la nostra città, per la nostra Pavia è sempre un giorno molto triste.  Quest'anno poi l'inquietudine del presente si intreccia agli echi e alla tragedia di 32 anni fa. In quella mattina del 17 marzo 1989 che ci ha colpito provocando la morte di quattro persone e il ferimento di altre 15. Mi riferisco al crollo della Torre Civica di cui oggi è la ricorrenza. Le commemorazioni a volte hanno un che di retorico, qualcosa che stona specialmente quando i problemi del presente reclamano per sè ogni attenzione. Questa no.

Questa è la memoria di una ferita che non si è mai rimarginata. Di certo per i famigliari delle vittime ma io credo valga per tutta la nostra città, che quel giorno partecipò al loro dolore e che ancora oggi vi partecipa. Quel giorno terribile ricordo molto bene, come tanti di voi, scomparve uno dei simboli di Pavia, portando con sè i nostri concittadini Giulio Fontana e Pia Casella Comaschi, insieme a due giovani di San GenesioAdriana Ugetti e Barbara Cassani di soli 18 e 17 anni.

Voglio ricordare i loro nomi anche oggi che le preoccupazioni legate alla pandemia appesantiscono ulteriormente i nostri cuori. Soprattutto oggi che le restrizioni ci impediscono tra mille altre spiacevoli conseguenze onorare nella maniera dovuta i nostri morti. Il superamento della pandemia ha le sue regole e non abbiamo potuto fare altro che depositare questa mattina in memoria di quelle vittime e in ricordo della sofferenza dei feriti una corona di fiori in piazza Duomo. La pandemia però non può fermare la rievocazione di quel fatto e di quei nomi.

Quei nomi che fanno parte tragicamente della nostra storia. Ed essere una comunità è anche questo: non permettere alle difficoltà del presente di cancellare la storia che coincide con la nostra identità".

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