17 marzo 2022, 33° anniversario caduta Torre Civica. Fracassi "Una ferita mai rimarginata"
Il crollo improvviso, avvenuto nel 1989, provocò la morte di 4 persone e il ferimento di altre 15.
Ricorre oggi, 17 marzo 2022 il 33° anniversario della caduta della Torre Civica: il sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi depone una corona in piazza Duomo in memoria delle 4 vittime e dei 15 feriti.
33° anniversario caduta Torre Civica
Ricorre oggi, 17 marzo 2022, il 33° anniversario della caduta della Torre Civica. Era infatti il 17 marzo del 1989 quando avvenne l'improvviso crollo.
Il crollo provocò la morte di 4 persone, e travolse spazi ed edifici: una ferita che ha cambiato per sempre il volto della città. Una cicatrice sempre visibile in piazza del Duomo, come nella storia di Pavia e della sua comunità.
E proprio in Piazza Duomo, alle ore 11 il Sindaco di Pavia, Mario Fabrizio Fracassi, ha deposto una corona di fiori in memoria delle vittime della tragedia.
Il discorso del Sindaco
La Città di Pavia intende così rivolgere il proprio pensiero a quella triste circostanza ed onorare la memoria delle persone scomparse. Di seguito il discorso tenuto dal primo cittadino:
Care concittadine e cari concittadini,
il 17 marzo per Pavia, ormai da 33 anni, è sempre un giorno triste.
Quest’anno le grandi inquietudini del presente si intrecciano agli echi della tragedia che il 17 marzo 1989, con il crollo della Torre Civica, ha colpito la nostra Città, provocando la morte di 4 persone e il ferimento di altre 15.
Una ferita che non si è mai rimarginata: non certamente per i familiari delle vittime ma anche per tutta la città, che quel giorno partecipò al loro dolore e che ancora oggi vi partecipa.
In quel giorno terribile, che tutti noi ricordiamo molto bene, scomparve uno dei simboli di Pavia, portando con sé le vite di Pia Casella Comaschi e Giulio Fontana , cittadini pavesi, e Barbara Cassani e Adriana Uggetti, due giovani ragazze di San Genesio di 18 e 17 anni.
Voglio ricordare, insieme a Voi, i loro nomi.
Li voglio ricordare anche oggi, anche con le preoccupazioni legate alla pandemia e, soprattutto, alla guerra in Ucraina, con le paure e i timori per il futuro che appesantiscono ulteriormente i nostri cuori.
Mai avremmo potuto credere che la guerra potesse ripresentarsi in Europa, mai avremmo voluto rivedere centinaia di migliaia di profughi, in gran parte donne e bambini, abbandonare la propria terra sotto le bombe.
Quello che successe il 17 marzo 1989 fa parte, tragicamente, della storia di Pavia.
Essere una comunità significa anche non permettere alle tragiche difficoltà del presente di cancellare la storia, che coincide con la nostra identità.
Grazie