Vaccini, problema vacanze. Fontana: “Se richiamo durante le ferie si deve tornare a casa”
La "non-soluzione" proposta da Fontana non piace. Astuti (Pd): "Sottovaluta il problema. Le soluzioni ci sono".
La prossima versa sfida della campagna vaccinale sarà il periodo estivo. A poche settimane dall’inizio del periodo vacanziero ancora non c’è alcuna soluzione sul tavolo per chi ha già prenotato (e pagato) le ferie e rischia di trovarsi la data del richiamo coincidere con quella di vacanza. La “soluzione” del Presidente Attilio Fontana è rientrare a casa.
Vaccini, problema vacanze. “Fontana e Moratti sottovalutano”
Come ricorda Prima Saronno se il richiamo del vaccino dovesse cadere mentre si è in vacanza “si dovrà tornare a casa”. Questa la soluzione avanzata dal Presidente Fontana a quanti in queste settimane, con l’apertura progressiva a tutte le fasce d’età delle prenotazioni, stanno cercando di capire quando potrebbero essere chiamati per la seconda dose. Ma anche a chi le ferie le ha già prenotate, non avendo magari altre scelte per via del lavoro, e sperava di poter ricevere il richiamo nella località di villeggiatura com’era stato ventilato fino qualche tempo fa.
“Abbiamo fissato pochissimi richiami nelle settimane di mezzo di agosto – ha comunque aggiunto questa mattina, intervenuto a Mattino Cinque – messi a chi ha detto che restava a casa. Li abbiamo fissati o prima o dopo”.
Questo per chi la prima dose l’ha già fatta. Ma quelli che la prenoteranno nelle prossime settimane che faranno?
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Astuti (Pd): “Stanno sottovalutando il problema. Le soluzioni ci sono”
Secondo il Pd, il rischio è chiaro e concreto: le persone potrebbero prenotarsi per la prima dose, farla e se saranno in vacanza al momento della seconda non la faranno. Di certo, solo una parte minima penserà di rientrare a casa in mezzo alle ferie per fare il vaccino.
“Come si fa a dire a chi ha il richiamo mentre è in ferie di rientrare? – chiede il consigliere Samuele Astuti – Ci sono almeno due soluzioni che Fontana e Moratti dovrebbero considerare: la prima, che la Lombardia può proporre, è che le Regioni si accordino per dedicare linee vaccinali di specifici hub a chi è in vacanza sul loro territorio, con prenotazioni fin da ora. La seconda è che il vaccinatore abbia la possibilità di definire la data del richiamo con il paziente.
Non si può far finta di non sapere che in una famiglia ci possono essere fino a quattro diverse date per il richiamo e che oggi molti hanno già definito le ferie e quindi già pagato trasporti e alloggi . Il rischio da evitare è che le persone rinuncino a fare il vaccino e rimandino a settembre, oppure programmino già di saltare la seconda dose per cercare di farla al rientro”.
Rischio di sprechi e vacanze non in sicurezza
“I problemi sono due – continua il consigliere dem – che ci sia troppa gente, soprattutto i giovani, che va in vacanza senza nemmeno aver ricevuto la prima dose, e questo sarebbe molto pericoloso e che a luglio e agosto, nei centri vaccinali, vadano sprecate migliaia di dosi per i mancati appuntamenti di chi conta di fare il richiamo una volta rientrato dalle vacanze. Si consideri che già oggi chi fa AstraZeneca ha il richiamo in agosto. È già tardi, ma bisogna intervenire. Non possiamo correre il rischio di affrontare un’estate con tante persone non immunizzate”.