Tumori nei giovani, un progetto anche pavese per rivoluzionare le cure oncologiche tra i 15 e i 39 anni
In prima linea anche il centro di eccellenza CNAO di Pavia

Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia, insieme ad altri centri d’eccellenza europei, contribuirà alla costruzione di un nuovo grande database sull’impiego della radioterapia con fotoni e con particelle nei pazienti tra i 15 e i 39 anni. Obiettivo: indagare i risultati clinici della terapia radiante e i fattori che possono portare a esiti di trattamento meno favorevoli. All’interno del consorzio, CNAO sarà l’unico centro con un know-how specifico nell’impiego di adroterapia con ioni carbonio, oltre che con protoni.
Migliorare la cura dei tumori nei giovani
Ogni anno in Europa circa 150.000 adolescenti e giovani adulti tra i 15 e i 39 anni ricevono una diagnosi di cancro. Un numero elevato, soprattutto nei Paesi dell’Europa occidentale, che mette in evidenza una criticità ancora poco affrontata: in questa fascia di età, i progressi nelle cure e nei tassi di guarigione sono stati più lenti rispetto a quelli registrati nei bambini e negli adulti over 40.
Il progetto europeo KAYAC+
Per cercare soluzioni concrete, prende il via il progetto europeo KAYAC+ (Knowledge on outcome of Adolescent and Young Adults with Cancer), un’iniziativa di ricerca che punta a migliorare l’efficacia e la sicurezza della radioterapia nei giovani malati di tumore. Coordinato dalla professoressa Esther Troost dell’Ospedale Universitario di Dresda, lo studio sarà sviluppato da un consorzio di centri di radioterapia di eccellenza e riceverà un finanziamento di quasi un milione di euro da Pianoforte, la Partnership Europea per la Ricerca sulla Protezione dalle Radiazioni.
Tra i protagonisti anche l’Italia, con il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia, unico nel consorzio a offrire sia trattamenti con protoni sia con ioni carbonio, forme avanzate di radioterapia.
Una banca dati europea per migliorare le terapie
Lo studio sarà di tipo retrospettivo e si baserà sulla condivisione di dati clinici e di imaging radioterapico dei pazienti curati nei vari centri partecipanti. L’obiettivo è costruire un ampio registro europeo in grado di confrontare approcci terapeutici diversi, individuare i fattori che influenzano la riuscita dei trattamenti e prevenire la comparsa di tumori secondari causati dalla terapia stessa.
“Con KAYAC+ vogliamo affrontare interrogativi ancora aperti sulla radioterapia nei giovani, sia con fotoni che con particelle”, spiega la professoressa Troost, anche Direttrice del Dipartimento di Radioterapia dell’Ospedale Universitario di Dresda.
Il ruolo strategico di Pavia
Il CNAO rappresenta una risorsa preziosa per il progetto, grazie all’esperienza maturata nell’uso di protoni e ioni carbonio contro tumori resistenti alla radioterapia convenzionale.
“Metteremo a disposizione le nostre competenze per sviluppare piani di trattamento altamente precisi e contribuire a ridurre gli effetti collaterali a lungo termine”, sottolinea la dottoressa Ester Orlandi, Responsabile del Dipartimento Clinico del CNAO.
Oltre al CNAO e all’Ospedale di Dresda, fanno parte del consorzio il Centro Medico Universitario di Groningen (Olanda), il consorzio Skandionkliniken di Uppsala (Svezia), l’Istituto di Fisica Nucleare di Cracovia (Polonia), l’Istituto Léon Bérard di Lione (Francia), l’Ospedale Universitario KULeuven (Belgio) e il Centro Danese per la Terapia con Particelle di Aarhus (Danimarca).
I tumori nei giovani
I tumori più comuni tra adolescenti e giovani adulti colpiscono seno, tiroide, cervice uterina, testicoli, sistema nervoso centrale, ossa, tessuti molli e includono i linfomi. Le terapie sono spesso aggressive e multimodali: chirurgia, chemioterapia, immunoterapia e radioterapia. Tuttavia, i risultati nei giovani rimangono inferiori rispetto ad altre fasce d’età, per ragioni ancora da chiarire. Si ipotizzano fattori genetici, ormonali, scarsa aderenza alle cure o effetti avversi delle terapie stesse.
Il ruolo dell'adroterapia
Negli ultimi anni, una risposta promettente è arrivata dall’adroterapia, una radioterapia con particelle capace di colpire con precisione il tumore risparmiando i tessuti sani. Oggi sono circa 140 i centri al mondo che offrono questa tecnologia, ma solo sei – tra cui il CNAO di Pavia – sono in grado di utilizzare entrambe le tipologie di particelle: protoni e ioni carbonio.
Grazie a KAYAC+, l’Europa si prepara a unire competenze, dati e risorse per offrire ai giovani malati di cancro terapie sempre più mirate, efficaci e sicure.