A Travacò Siccomario oltre 300 cittadini hanno partecipato a un corteo contro il progetto di un allevamento intensivo da 39mila galline. Il comitato Stop allevamento, con oltre 1.300 firme raccolte, guida la mobilitazione per tutelare ambiente, qualità della vita e patrimonio locale.
Travacò si mobilita contro l’allevamento intensivo di galline
Ieri, domenica 14 settembre 2025, circa 300 persone hanno partecipato al corteo organizzato dal comitato Stop allevamento a Travacò Siccomario. Al grido di “Non facciamo spennare”, i manifestanti hanno espresso il loro dissenso verso il progetto di insediamento di 39mila galline ovaiole nei pressi del Rifugio di Travacò, percorrendo i luoghi simbolo del territorio interessato.
Le motivazioni
La protesta nasce dalla volontà dei cittadini di tutelare l’ambiente e la qualità della vita del territorio, che è ricco di storia e natura. La comunità contesta l’allevamento intensivo anche per ragioni etiche, ambientali, di ordine pubblico e per il benessere degli animali. In un contesto urbano senza industrie, la presenza di un grande capannone per polli risulta in netto contrasto con lo stile di vita slow della città.

La mobilitazione
Non appena il progetto è stato reso noto, la popolazione si è mobilitata attraverso il comitato Stop allevamento, riconosciuto come portavoce delle istanze cittadine e come raccoglitore di materiali utili per redigere osservazioni sul progetto. Queste osservazioni sono state integrate nel nuovo regolamento che sarà discusso durante l’assemblea pubblica in programma oggi, lunedì 15 settembre 2025, alle 18.30 in piazza Santa Maria.
La voce dei cittadini
Oltre 1.300 firme sono state raccolte durante il periodo estivo e saranno presentate all’assemblea pubblica, dove circa 400 residenti aventi diritto di voto parteciperanno all’approvazione ufficiale della posizione di contrarietà della comunità e dell’amministrazione verso il progetto di allevamento intensivo.
(Foto: Legambiente Provincia di Pavia)