QUALITA' DELL'ARIA

Torna lo smog, a Pavia secondo giorno con polveri sottili sopra i limiti

Il traffico lungo strade e autostrade è il grande indiziato per questo primo grave episodio di smog, che appare destinato a continuare anche nei prossimi giorni

Torna lo smog, a Pavia secondo giorno con polveri sottili sopra i limiti

Ieri Pavia ha superato i limiti di PM10, con un picco di 66 microgrammi/mc. Il traffico veicolare è indicato come il principale responsabile del peggioramento della qualità dell’aria. Legambiente: “Serve più trasporto collettivo e più mobilità attiva nelle città e nei territori ed elettrificare il trasporto delle merci”.

Torna lo smog

Ieri le centraline ARPA Lombardia hanno registrato un nuovo picco di smog. Milano, Monza e Pavia hanno superato per il secondo giorno consecutivo i limiti di PM10, con valori rispettivamente di 82, 69 e 66 microgrammi per metro cubo, ben al di sopra della soglia di legge di 50 microgrammi/mc. Anche altri capoluoghi come Lodi (66), Bergamo (57), Brescia (53), Como e Varese (51) hanno fatto scattare le luci rosse del sistema di monitoraggio.

Principale responsabile, il traffico

La distribuzione geografica dei superamenti coincide con le aree urbane e le grandi direttrici stradali. Con il riscaldamento domestico ancora spento a causa delle temperature miti, il traffico veicolare appare il colpevole principale di questo episodio di grave inquinamento atmosferico. Secondo gli esperti, se nei prossimi giorni le temperature calassero e si intensificassero fenomeni di inversione termica, potrebbero emergere anche altre fonti di emissioni, come riscaldamenti, allevamenti e spandimenti agricoli.

Trasporti e politiche insufficienti

Il rinvio del blocco dei diesel euro 5 non aiuta a ridurre rapidamente l’inquinamento. Le città lombarde mostrano ancora grande lentezza nell’attuare misure efficaci di pedonalizzazione e nella promozione della mobilità attiva. Allo stesso tempo, proseguono senza sosta gli investimenti in nuove autostrade, come Pedemontana, Vigevano-Malpensa e Dalmine-Treviglio, privilegiando la crescita del traffico anziché la riduzione dell’inquinamento.

“La mancata tutela dell’ambiente, e i costi ad essa correlati, non mancano di presentare puntualmente il conto, anche quando il rischi ambientali e climatici provocati dalle attività umane spariscono dall’agenda dei media”, commenta Federico del Prete, responsabile mobilità di Legambiente Lombardia. “Il bouquet prevede, a seconda delle stagioni, instabilità idrogeologica, l’aumento generale delle temperature, o come in questo caso, l’effetto di una motorizzazione da tempo fuori controllo nella regione, a fronte di assegni in bianco che continuiamo a staccare alla Corte di Giustizia Europea per il mancato rispetto degli impegni presi sulle emissioni inquinanti. Il futuro, confermano i dati ARPA, è nella priorità al trasporto collettivo e alla mobilità attiva per le persone, e la totale riconversione elettrica per il trasporto merci, sia nelle città sia nei territori”.