Studio del San Matteo: la vitamina D migliora la risposta dei vaccini virali contro il Covid
I ricercatori hanno rilevato correlazioni significative tra la concentrazione di vitamina D e la presenza di anticorpi a sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, con i vaccini MRNA.
Correlazione tra vitamina D e risposta anticorpale alla vaccinazione con MRNA: lo studio del San Matteo.
La vitamina D migliora la risposta ai vaccini virali
L’assunzione di micronutrienti come la vitamina D potrebbe migliorare la risposta ai vaccini virali, soprattutto nei soggetti immunodepressi.
E’ il risultato cui è giunto un gruppo di clinici e ricercatori del Policlinico San Matteo, che ha condotto uno studio su 101 operatori sanitari con sierologia negativa (che non avevano contratto il covid) con lo scopo di analizzare l’associazione tra i livelli di vitamina D ponendola in correlazione con la risposta immunitaria suscitata dal vaccino.
Pubblicato su "Biomedicines"
Il lavoro, che rappresenta l’unico ad oggi presentato, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Biomedicines”.
I ricercatori hanno rilevato correlazioni significative tra la concentrazione di vitamina D e la presenza di anticorpi a sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, con i vaccini MRNA.
Più efficacia al vaccino
Lo studio è il primo a dimostrare che adeguati livelli di vitamina D possono influire sulla persistenza della risposta anticorpale. Pertanto, l’adeguatezza dei valori di vitamina D potrebbe avere un maggiore impatto sull’efficacia del vaccino anche nelle categorie di pazienti per i quali la risposta immunitaria indotta dal vaccino sembra essere più debole, come nelle persone anziane oppure in soggetti vulnerabili.
Lo studio porta la firma della virologa Paola Zelini; Riccardo Caccialanza ed Emanuele Cereda, UOC Nutrizione Clinica; Fausto Baldanti, Irene Cassaniti, Daniele Lilleri, UOC Microbiologia e Virologia; Riccardo Albertini e Sabrina Peressini, UOC Laboratorio Analisi; Carlo Marena e Sara Cutti, Direzione Medica di Presidio; Giusi Grugnetti e Anna Maria Grugnetti, Direzione professioni sanitarie; Piera D’Angelo UOC Ostetricia e Ginecologia; Catherine Klersy, UOS Epidemiologia e Biostatistica.