A PAVIA

Studenti dell'Università di Pavia in protesta sotto il rettorato: "Palestina libera"

Manifestazione pacifica per boicottare gli accordi accademici con Israele

Studenti dell'Università di Pavia in protesta sotto il rettorato: "Palestina libera"
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Gli studenti e le studentesse dell'Università degli Studi di Pavia in protesta contro le scelte dell'Ateneo, il dibattito che interessa la strage Israele-Palestina raggiunge anche il territorio pavese. La manifestazione per la richiesta di pace e la sospensione degli accordi con Israele.

Studenti in protesta per la Palestina

Ormai da settimane gli studenti dell'Università degli Studi di Pavia hanno iniziato una protesta riunendosi nei cortili dell'Ateneo per richiedere un intervento deciso da parte dell'Università sulla strage che attualmente si sta verificando nella Striscia di Gaza.

Gli studenti hanno deciso di non rimanere in silenzio davanti alle ormai 35mila vittime del conflitto partito da Israele. Inaccettabile per i giovani intellettuali il silenzio dell'Università davanti a un genocidio in atto. Appostati con le tende e innalzando la bandiera della Palestina come simbolo di Pace, gli studenti stanno occupando l'Ateneo dal 18 maggio 2024. Occupazione che continuerà fino a quando i protestanti non otterranno risposte concrete alle loro richieste solidali.

Assopace Palestina

Continua la protesta degli studenti

I giovani in protesta, dopo circa 20 giorni di occupazione, riformulano le richieste di pace e la sospensione degli accordi tra l'Università di Pavia e le società israeliane tornando sotto le finestre del rettore dell'Ateneo. Questo strumento, secondo i giovani studenti è un'ottima arma di protesta contro l'invasione di Israele sul territorio palestinese.

A scatenare la protesta è la risposta del rettore Francesco Svelto, che ha comunicato agli studenti e alle studentesse, tramite una lettera, che le richieste a lui poste sono ingiuste poiché andrebbero a "condannare" e isolare anche la società israeliana contraria alla guerra.

In tutta risposta gli studenti in protesta hanno lasciato una lettera indirizzata al rettore dove indicano che le loro richieste sono doverose e legittime, utili per boicottare gli accordi accademici così da facilitare il raggiungimento di un punto di svolta esercitando pressioni sulle istituzioni e sul governo israeliano.

Inoltre, secondo quanto scritto, queste proposte non andrebbero a cancellare i rapporti individuali e tanto meno isolare la parte israeliana contraria al genocidio. Accusando inoltre il rettore di non adottare misure concrete, necessaria quindi la convocazione di un senato accademico straordinario.

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