Pavia

Sicurezza pubblica: nuovi impianti di videosorveglianza in 27 comuni della provincia di Pavia

In Prefettura a Pavia la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica

Sicurezza pubblica: nuovi impianti di videosorveglianza in 27 comuni della provincia di Pavia
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Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica: approvati 27 progetti di nuovi impianti di videosorveglianza. Ecco dove.

Riunione del Comitato per l'odine e la sicurezza pubblica

Condivise ed avviate a Pavia, con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali coinvolti, le iniziative volte ad innalzare il livello di sicurezza in ambito provinciale e nella città capoluogo, contrastare e prevenire l’illegalità.

Nello specifico: implementazione degli impianti di videosorveglianza nei centri urbani, ricorso e attuazione della cosiddetta sicurezza partecipata e integrata, contrasto alle forme di degrado, alla devianza giovanile ed al disagio, lavorando preventivamente a livello sociale ed educativo. Interventi mirati in determinati contesti urbani e a rischio o dove già si sono verificati episodi di illegalità, massima attenzione alle stazioni ferroviarie e alle aree limitrofe.

Questa l’impalcatura per un’azione di ampio respiro, è stata promossa dal Prefetto di Pavia Francesca De Carlini nell'ambito dell'ultima riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza.

Nuovi impianti di videosorveglianza in 27 comuni

In particolare, nel quadro sopra descritto, il Comitato ha approvato 27 progetti per l’installazione di impianti di videosorveglianza per altrettanti comuni della Provincia, proposti dalle rispettive Amministrazioni Comunali, che verranno trasmessi al Ministero dell’Interno per la successiva valutazione e la relativa ammissione ai finanziamenti.

Di seguito i 27 Comuni coinvolti:

  1. Alagna
  2. Carbonara al Ticino
  3. Cassolnovo
  4. Certosa di Pavia
  5. Cura Carpignano
  6. Fortunago
  7. Gerenzago
  8. Giussago
  9. Godiasco Salice Terme
  10. Gropello Cairoli
  11. Marcignago
  12. Mede
  13. Menconico
  14. Mezzana Rabattone
  15. Ottobiano
  16. Palestro
  17. Pavia
  18. Pieve Albignola
  19. Pinarolo Po
  20. Rivanazzano Terme
  21. Suardi
  22. Unione dei Comuni di Santa Cristina e Bissone, Badia Pavese e Monticelli Pavese
  23. Unione dei Comuni Borghi e Valli d’Oltrepò
  24. Vellezzo Bellini
  25. Voghera
  26. Zeccone
  27. Zerbolò

Le stazioni ferroviarie

Il Comitato, cui hanno preso parte il Presidente Provincia, il Sindaco di Pavia, il Questore e il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ha affrontato, al fine di incrementarne la sicurezza, anche la situazione relativa alle stazioni ferroviarie della provincia.

Al riguardo il Prefetto ha chiesto a Rete Ferroviaria italiana/RFI - già presente con i propri vertici ai lavori del Comitato nelle scorse sedute – e di cui è stata apprezzata la particolare sensibilità sull’argomento, un intervento per assicurare la remotizzazione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza della stazione di Voghera presso il locale Commissariato a cui si aggiunge la richiesta di attivazione di un servizio di guardie giurate nella Stazione ferroviaria di Mortara, dove, a supporto dell’attività di controllo svolta dalla locale Stazione dei Carabinieri, sono già stati installati sistemi di videosorveglianza.

Riguardo alla città capoluogo, dove Rete Ferroviaria Italiana / RFI ha già avviato i lavori di riqualificazione strutturale della Stazione, al fine di incrementare la sicurezza in prossimità delle stessa, il Comitato ha richiesto l’estensione del numero delle telecamere nelle zone dell’autostazione attualmente scoperte e ad elevata affluenza di passeggeri e di studenti e dove si registrano episodi di criminalità.

La movida a Pavia

Affrontata, inoltre, la tematica della cosiddetta movida nella città capoluogo, dove è stata avviata una disamina ricognitiva delle zone urbane interessate dalla stessa, e nei maggiori centri della provincia, riservandosi di sviluppare iniziative condivise con i rappresentanti delle categorie economiche, che permettano di governare al meglio il fenomeno e trovare un punto di equilibrio tra il desiderio di intrattenimento e divertimento dei giovani in una storica città universitaria quale Pavia e l’altrettanto legittimo diritto al riposo dei residenti nelle zone interessate.

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