San Matteo: primo intervento in laparoscopia per un tumore alla testa del pancreas

Eseguito su un paziente di 64 anni residente nell'Oltrepò Pavese.

San Matteo: primo intervento in laparoscopia per un tumore alla testa del pancreas
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San Matteo: primo intervento in laparoscopia per un tumore alla testa del pancreas. In Lombardia viene eseguito solo in pochissimi centri.

San Matteo: primo intervento in laparoscopia per un tumore alla testa del pancreas

Al San Matteo è la prima volta che su una tipologia particolare di tumore, una lesione maligna di natura neuroendocrina della testa del pancreas, si interviene chirurgicamente in videolaparoscopia. In Lombardia questo intervento è stato eseguito solo in pochissimi centri (ad esempio, l’Ospedale Niguarda di Milano e l’Ospedale Poliambulanza di Brescia).

È successo qualche settimana fa, ma soltanto da qualche giorno è stato completato, con buone prospettive, il follow-up postoperatorio del paziente: un uomo di 64 anni, residente nell'Oltrepò Pavese.

La tecnica adottata

L'intervento è stato realizzato da Sandro Zonta, giovane chirurgo che opera presso la struttura di Chirurgia Generale 1 diretta da Paolo Dionigi. Le neoplasie neuroendocrine del pancreas non sono molto frequenti, ma hanno, purtroppo, aspetti di malignità, anche se la loro progressione è più lenta rispetto ai tumori non endocrini che sono più aggressivi.

"La tecnica laparoscopica - spiega Zonta - ci ha consentito di asportare con maggiore raffinatezza chirurgica una gran parte del pancreas contenente una massa tumorale del diametro di poco superiore ai 3 centimetri. Vale la pena di ricordare che la testa del pancreas è posizionata in un crocevia anatomico particolarmente complesso che vede la presenza di altre strutture molto delicate: il duodeno, la via biliare, grossi vasi come la vena porta, l’intestino. La videolaparoscopia ci ha permesso di visualizzare perfettamente i dettagli anatomici e di compiere una resezione molto più precisa rispetto alla tecnica tradizionale".

Minori complicanze e recupero veloce

La soluzione adottata reca con sé non pochi benefici per il paziente: minori dolori e complicanze, recupero più veloce, ospedalizzazione più breve. In questo caso il paziente è stato dimesso in buone condizioni dopo solo 7 giorni.

"Naturalmente alla demolizione del tumore e di tutto il tessuto circostante - aggiunge il chirurgo del San Matteo - è seguita la ricostruzione del tratto gastrointestinale asportato assieme al tumore, per ripristinare appieno le funzioni digestive".

"L'approccio chirurgico utilizzato da noi per la prima volta a Pavia - dice Paolo Dionigi, direttore della Chirurgia 1- ci ha consentito di acquisire non solo maggiore esperienza, ma anche di articolare e ampliare le opportunità dell'offerta chirurgica del Policlinico. Quanto realizzato ci pone oltremodo - continua il primario- a livello dei maggiori centri italiani che già lo utilizzano".

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