Codice della Strada

Salvini vuole vietare le corsie ciclabili e scoppia la polemica delle associazioni, anche Fiab Pavia insorge

Il presidente Colucci: "Sembra ci sia una scelta precisa volta a danneggiare i ciclisti, le strisce servivano per la sicurezza e ora non vanno più bene"

Salvini vuole vietare le corsie ciclabili e scoppia la polemica delle associazioni, anche Fiab Pavia insorge
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Il nuovo Codice della Strada, proposto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, potrebbe vietare le corsie ciclabili. Si tratta di una notizia estremamente negativa perché le strisce segnalate da una linea di vernice sull'asfalto, rappresentano un'ottima alternativa su quelle strade in cui non è possibile costruire una vera e propria pista. Paolo Colucci, presidente di Fiab Pavia, ci ha raccontato perché sono così importanti le corsie ciclabili.

Salvini contro le corsie ciclabili, il commento di Fiab Pavia

La misura, contenuta nell'articolo 8 del Disegno di legge, prevede l’eliminazione non solo di queste piste, ma anche delle corsie miste che condividono lo spazio con i mezzi pubblici. La proposta ha scatenato una forte reazione da parte dei Comuni e delle associazioni di ciclisti come la Fiab (federazione italiana ambiente e bicicletta). Abbiamo raggiunto al telefono Paolo Colucci, il presidente di Fiab Pavia, che ci ha rilasciato un commento.

"In questo disegno di legge ci sono molte problematiche - dichiara Colucci - Stanno cercando inspiegabilmente di limitare tipi di interventi come le strisce ciclabili ma sono misure presenti ovunque, non si capisce perché ci sia questa battaglia contro le bici. Sembra che ci sia una scelta precisa volta a danneggiare i ciclisti. Le strisce servivano proprio per la sicurezza e non vanno più bene, forse è una questione ideologica".

Il presidente Colucci: "Le bike lane sono fondamentali a Pavia"

A lanciare l’allarme nelle scorse settimane è stata l’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, che ha sottolineato come la proposta potrebbe danneggiare seriamente le politiche di mobilità urbana sostenibile adottate da molte città italiane. A Milano, ad esempio, ci sono 80 chilometri di strisce ciclabili che potrebbero diventare inutilizzabili se il disegno di legge venisse approvato nella sua forma attuale. Ma com'è la situazione a Pavia?

"Strumenti come le strisce ciclabili sono fondamentali a Pavia perché per come è strutturata la città, è difficile costruire delle vere e proprie piste. Bisogna far convivere le auto e le bici e non sempre c’è abbastanza spazio sulla strada - ammette il presidente di Fiab Pavia - Preciso che noi siamo assolutamente contrari a tutte le ciclabili sui marciapiedi perché danneggiano il pedone. Questi strumenti sono comodi, le bike lane permettono di far coesistere le auto e le bici".

Il Codice è già stato approvato dalla Camera

Il Codice della Strada è già stato approvato alla Camera dei Deputati, ma successivamente sono stati presentati 449 emendamenti, modifiche al testo iniziale. Se anche soltanto una di queste variazioni venisse accolta, il disegno di legge dovrebbe tornare alla Camera per una nuova approvazione. Essendo così tanti gli emendamenti, la legge potrebbe anche essere stravolta.

CONTINUA: Che fine ha fatto il nuovo Codice della strada di Salvini (che ora fa arrabbiare anche i ciclisti)?

Fiab Pavia conta 120 iscritti, i prossimi progetti

L’associazione Fiab è una federazione nazionale ambiente e bicicletta, prima si chiamava Amici della Bicicletta. Fiab Pavia è attiva da anni sul territorio e conta 120 iscritti. Principalmente, si occupa di mobilità urbana ma organizza anche pedalate per scoprire il territorio.

Diverse le iniziative organizzate. Sabato 21 settembre ci sarà un evento in ricordo di Daniele Marchi, il maestro dell'asilo di Borgo Ticino travolto e ucciso in viale della Resistenza mentre stava andando al lavoro in bici.

"Ci ha contattato la compagna per organizzare questa bellissima iniziativa - conclude Colucci - e inseriremo la pedalata all’interno della Settimana Europea della Mobilità per ricordarlo e chiedere maggiore sicurezza per i ciclisti in città".

Il maestro Daniele Marchi

 

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