OPERE AMBIENTALI

Regione stanzia 1,7 milioni per lo sgombero dei rifiuti della ex Eredi Bertè

Finanziamenti anche per lo sgombero della ex discarica abusiva di Fogliana a Verrua Po

Regione stanzia 1,7 milioni per lo sgombero dei rifiuti della ex Eredi Bertè
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Da Regione Lombardia 5,3 milioni di euro per opere ambientali: a Mortara interventi nell'area della ex Eredi Bertè mentre a Verrua Po nella ex discarica abusiva in località Fogliana.

Finanziamenti per opere ambientali

La Regione Lombardia ha approvato un finanziamento da 5.3 milioni di euro per interventi ambientali riguardanti i territori comunali di Verrua Po e Mortara, in provincia di Pavia. La delibera presentata dall’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione è stata approvata ieri pomeriggio, lunedì 9 settembre 2024, dalla giunta regionale.

“È il momento di grandi interventi ambientali anche in provincia di Pavia – dichiara Maione – a inizio estate abbiamo finanziato la caratterizzazione dell’area della ex Snia in città. Oggi destiniamo una somma notevole ai Comuni di Mortara e di Verrua Po per interventi di rimozione dei rifiuti e per indagini ambientali nell’area della ex Eredi Bertè e nell’area della ex discarica abusiva di Fogliana. La Regione è sempre al fianco degli enti locali. Vogliamo sbloccare interventi attesi dai cittadini per troppo tempo”.

“Spesso - conclude l'assessore - i piccoli e i medi Comuni si trovano a dover gestire d’ufficio criticità ambientali rilevanti e necessitano di finanziamenti ingenti per poter intervenire. Non sempre riusciamo a trovare risorse per tutto, ma garantiamo, oltre al sostegno economico, anche supporto tecnico e operativo. Le questioni ambientali sono tra le priorità della giunta Fontana”.

"Esprimo il mio apprezzamento al collega Giorgio Maione per il valore delle opere ambientali deliberate oggi a favore del territorio pavese - sottolinea l'assessore alla Famiglia, Disabilità e Pari Opportunità Elena Lucchini - negli anni ho costantemente monitorato le criticità rappresentate dalla gestione del ciclo dei rifiuti e il successivo lavoro di censimento per individuare tutti i siti di depositi considerati a rischio presenti in provincia. Da capogruppo in Commissione Ambiente alla Camera mi ero personalmente recata al sito di Mortara subito dopo il vasto incendio che aveva destato grande preoccupazione nella popolazione. Con questo intervento il governo lombardo conferma la sua attenzione per il nostro territorio la cui vocazione produttiva deve coniugare innovazione e sostenibilità ambientale".

Area Eredi Bertè

Il sito Eredi Bertè, in origine autorizzato per attività di recupero rifiuti, è stato interessato nel 2017 da un grosso incendio. L’azienda si era resa disponibile nel 2019 ad allontanare i rifiuti in cumulo presso il sito, ma, nel luglio dello stesso anno, è stato dichiarato il fallimento. Il sito è in disuso e abbandonato, attualmente sotto sequestro, e presenta al suo interno rifiuti vari costituiti da plastica, gomma, imballaggi vari più o meno combusti disposti in cumuli, rifiuti liquidi in cisterne/big bags, amianto, lana di roccia, pneumatici, rottami, macerie del capannone crollato.

L’intervento previsto Comune consiste nella completa rimozione dei rifiuti operando per lotti, individuati sulla base dei vari cumuli e ubicati su mappali diversi cui corrispondo proprietari diversi. I cumuli sono tutti scoperti e fuori terra, posizionati su preesistente pavimentazione di cui non è noto lo stato di conservazione, viste anche le elevate temperature dell’incendio. Inoltre non è noto lo stato della rete di raccolta delle acque delle platee.

La Regione Lombardia finanzierà il primo lotto di interventi con un contributo di 1.759.600 euro.

Ex discarica abusiva Verrua Po

Si tratta di una ex fossa di cava, in località Fogliana, in area di proprietà privata di circa 4.000 metri quadrati riempita (presumibilmente verso la fine degli anni ‘70 e ‘80) con rifiuti classificati come pericolosi derivanti dalla lavorazione di prodotti petrolchimici, successivamente ricoperti da rifiuti non pericolosi provenienti da scavi e demolizioni edili, per i quali è stimato un volume di circa 8.000 metri cubi, di cui 2.000 di rifiuti pericolosi.

Il Comune ha intrapreso, con la posa di una rete di monitoraggio della falda (4 piezometri), diverse attività di verifica sul sito fin dal 1986, in collaborazione con ATS, ARPA, GdF, corpo Forestale. L'obiettivo è operare sul sito per rimuovere e conferire adeguatamente i rifiuti presenti e, successivamente, procedere a effettuare un’indagine ambientale sui terreni di fondo, per valutare un'eventuale contaminazione. Il finanziamento concesso è di 3,5 milioni di euro.

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