REGIONE LOMBARDIA

Regione approva piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica

Coldiretti: "Accolte le nostre richieste, una svolta per l’agricoltura e la sicurezza dei cittadini"

Regione approva piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica
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Regione approva piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica. Soddisfazione di Coldiretti: "Accolte le nostre richieste"

Contenimento fauna selvatica

La Giunta regionale ha dato il via libera a un piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, accogliendo le richieste avanzate da Coldiretti. L’obiettivo primario è limitare la proliferazione incontrollata di specie come i cinghiali, che rappresentano una minaccia crescente sia per l'agricoltura sia per la sicurezza dei cittadini.

"Un passo importante"

Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia, ha espresso soddisfazione per l’approvazione del provvedimento.

"È un passo importante", ha commentato Garavaglia, "perché risponde all'urgenza di intervenire in modo efficace contro i danni provocati dai selvatici. I cinghiali, in particolare, sono responsabili di gravi devastazioni nei campi e costituiscono un pericolo concreto sulle strade e nei centri urbani. Inoltre, sono vettori di malattie come la peste suina africana, che mette a rischio il settore suinicolo, cruciale sia per la Lombardia che per l’intera Italia".

Rimborsi e indennizzi

Il nuovo piano regionale applica a livello locale le misure contenute nel decreto interministeriale varato lo scorso anno, su proposta di Coldiretti. Questo piano si propone di arginare i danni che i selvatici causano all’agricoltura, stimati in milioni di euro ogni anno, con rimborsi che spesso non coprono interamente le perdite subite dagli agricoltori. Coldiretti Pavia ha evidenziato come molti produttori non denuncino più i danni a causa dei tempi lunghi e dei risarcimenti insufficienti.

Per fare un esempio, un vigneto devastato dai cinghiali può ricevere un indennizzo che copre solo il valore dell’uva persa, senza tener conto del reale danno economico legato alla produzione complessiva e alla perdita di mercato. Coldiretti stima che i raid dei cinghiali costino all’agricoltura lombarda circa sei milioni di euro ogni anno, considerando raccolti e pascoli distrutti e la necessità di continui interventi per riparare i danni.

Pericolo Peste Suina Africana

Oltre alla distruzione delle coltivazioni, Coldiretti ha sottolineato il rischio crescente rappresentato dalla peste suina africana, una malattia non trasmissibile all’uomo ma che si sta diffondendo rapidamente tra i cinghiali, con effetti devastanti sugli allevamenti suinicoli.

"La crisi che si sta scatenando negli allevamenti a causa del virus", ha dichiarato Coldiretti, "rischia di mettere in ginocchio molte aziende agricole, che necessitano di un sostegno economico adeguato per sopravvivere".

In conclusione, Coldiretti ha ribadito la necessità di garantire indennizzi certi e tempestivi per i danni subiti dagli allevatori, anche attraverso fondi emergenziali, per evitare il collasso di un settore vitale per l’economia locale.

"Senza un supporto concreto", ha ammonito l’associazione, "molte aziende potrebbero non farcela, con conseguenze gravi per tutta la filiera produttiva e per l’economia del territorio".

Il piano regionale

Le nuove regole rappresentano un passaggio chiave per tutelare le colture agricole, le attività zootecniche, la sicurezza stradale e la salute pubblica, oltre a contribuire alla conservazione della fauna selvatica. I nuovi piani di controllo, redatti per specie o gruppi di specie, saranno approvati dalla Giunta previo parere dell’ISPRA, e copriranno l’intero territorio regionale, superando così la frammentazione territoriale esistente.

“La gestione della fauna selvatica è una necessità", ha dichiarato l'assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

"Serve un cambio di passo rispetto a un’osservazione passiva della natura che negli ultimi anni ha determinato stortura e disequilibrio. Serviva una presa d’atto forte che abbiamo voluto “personalizzare”, rispetto alle indicazioni nazionali, anche creando una Cabina di regia che dovrà essere momento di confronto, condivisione dei dati e presa d’atto delle necessità che verranno dai diversi territori. Serve un coordinamento forte e la capacità di dare risposte veloci”.

“Il nuovo provvedimento - prosegue Beduschi - porta a un piano regionale univoco in Lombardia, che risponde in modo concreto alle esigenze del settore agricolo e della gestione faunistica, garantendo così un equilibrio tra le attività produttive e la tutela dell’ambiente”.

"La fauna selvatica, quando è incontrollata - conclude Beduschi - mette a rischio le colture, i territori, la sicurezza idrogeologica e quindi anche la sicurezza delle persone. Noi crediamo che la natura, come sempre, debba essere governata nel migliore dei modi dall'uomo”.

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