È stata pubblicata l’edizione 2025 della Classifica della Qualità della Vita. Elaborata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, restituisce un’Italia che peggiora leggermente, ma allo stesso tempo si mostra meno polarizzata rispetto al passato.
La media generale perde 30 punti rispetto al 2024, segnale di una flessione complessiva, ma la forbice tra vertici e fondo della graduatoria tende a ridursi. Milano regna incontrastata, ultima Caltanissetta. E Pavia?
Qualità della vita 2025, Milano al primo posto
Nella classifica, si conferma al primo posto con 1000 punti Milano grazie alla dotazione di servizi, alla ricchezza diffusa, alla gestione delle infrastrutture e alla vitalità del tessuto produttivo. L’ombra, tuttavia, rimane quella della sicurezza: il capoluogo lombardo è di nuovo ultimo per numero di reati e denunce, restando la città percepita come meno sicura d’Italia.
Sul podio la affiancano Bolzano, stabile al secondo posto, e Bologna che conquista la terza posizione, segno di un avanzamento costante nella qualità dei servizi e del contesto urbano. Firenze e Monza Brianza completano un quadro in cui il Nord mantiene saldamente le sue posizioni migliori.
Non si tratta però di un’Italia immobile. La novità più significativa arriva dalle città intermedie. Lucca compie un balzo straordinario di 27 posizioni, mentre Rimini e Ascoli Piceno si inseriscono con forza nella parte alta della classifica. E Pavia?
Pavia 58esima: bene sicurezza, male turismo
La città di Pavia si colloca più o meno a metà classifica. Con un totale di 558 punti occupa infatti il 58esimo posto della graduatoria Qualità della Vita su 107 realtà. Il dato è negativo rispetto a quello ottenuto nel 2024 quando si trovava al 50esimo posto, sono state perse otto posizioni.
Lo studio è articolato in nove aree tematiche che includono affari, lavoro, ambiente, istruzione, popolazione, sicurezza, reddito, cultura e salute. Proprio per quanto riguarda il reddito e la salute, la provincia pavese ha perso terreno. In materia sanità quest’anno è 31esima, ma l’anno scorso era quarta.
In termini di ricchezza, sono state perse addirittura 30 posizioni e dal 20esimo è scivolata al 50esimo posto. Negativi anche i dati sull’ambiente e soprattutto sul turismo in cui Pavia è alla 103esima posizione. Nella norma, invece, l’istruzione e il lavoro. Una sola l’area in cui siamo migliorati e si tratta della sicurezza sociale che ci vede al 17esimo posto con sette gradini guadagnati.
Scopri la graduatoria pavese categoria per categoria, nella colonna “variazione” potete vedere se ogni città è salita oppure scesa rispetto all’anno scorso e anche di quante posizioni:
| Categoria | Posizione | Punteggio | Variazione |
| Ambiente | 81 | 381 | -3 |
| Istruzione | 64 | 484 | -1 |
| Lavoro | 45 | 789 | -3 |
| Popolazione | 68 | 331 | -4 |
| Reddito e Ricchezza | 50 | 577 | -30 |
| Salute | 31 | 671 | -27 |
| Sicurezza sociale | 17 | 719 | +7 |
| Turismo | 103 | 147 | -4 |
| Reati e sicurezza | 59 | 696 | -8 |
| Generale | 58 | 533 | -8 |
Ultima a livello regionale
Il quadro per Pavia non migliora se rapportiamo la città con il resto della Lombardia. Si tratta infatti della provincia peggiore della Regione per qualità della vita. Fanalini di coda insieme al territorio pavese ci sono Lodi al penultimo posto e Sondrio al terzultimo mentre brillano Milano e Monza Brianza.
Si segnalano poi l’exploit di Lecco che avanza di dieci posizione e il downgrade di Cremona che cala di quattordici posti. La classifica regionale, anche qui c’è la colonna variazione:
| Città | Posizione | Punteggio | Variazione |
| Milano | 1 | 1000 | 0 |
| Monza Brianza | 5 | 890 | -2 |
| Bergamo | 16 | 777 | -1 |
| Brescia | 20 | 765 | -8 |
| Lecco | 22 | 737 | +10 |
| Mantova | 33 | 684 | -2 |
| Cremona | 39 | 657 | -14 |
| Como | 42 | 641 | 0 |
| Varese | 43 | 639 | -2 |
| Sondrio | 44 | 629 | -6 |
| Lodi | 50 | 609 | -1 |
| Pavia | 58 | 533 | -8 |
Migliorano le città medie, male il Sud
Uscendo dai confini pavesi, i dati evidenziano un’Italia molto dinamica. La novità più significativa arriva dalle città intermedie. Lucca compie un balzo straordinario di 27 posizioni, mentre Rimini e Ascoli Piceno si inseriscono con forza nella parte alta della classifica.
Al contrario, alcune realtà tradizionalmente solide arretrano in modo brusco: Gorizia scende di 26 posizioni e Pordenone passa dalla nona alla ventitreesima. La fotografia generale mostra che soltanto 60 delle 107 province italiane possono vantare una qualità della vita definita buona o accettabile, un numero inferiore rispetto agli anni precedenti.
Il Nord e il Centro rimangono le aree più performanti, pur con un lieve rallentamento nel Nord-Ovest, mentre il Sud continua a soffrire. Nel Mezzogiorno migliorano territori come Cagliari e Lecce, un tempo considerati incapaci di compiere avanzamenti significativi. Tuttavia, queste eccezioni non bastano a colmare il divario strutturale.
Caltanissetta si conferma ultima. Al penultimo posto c’è Crotone, che scivola ancora più in basso rispetto al 2024, e Reggio Calabria è terzultima. Anche Foggia e Agrigento si collocano tra le province con i livelli più bassi di vivibilità, delineando un Sud interno e insulare ancora attraversato da fragilità profonde.
LA CLASSIFICA NAZIONALE: Qualità della vita 2025: si vive bene solo in 60 città su 107, Milano rimane al primo posto