SANITA'

Prorogati di sei mesi i contratti agli specializzandi nel Pronto Soccorso del San Matteo

Prorogati i contratti di 22 medici per garantire l’assistenza ai pazienti non gravi e ridurre il ricorso ai costosi gettonisti

Prorogati di sei mesi i contratti agli specializzandi nel Pronto Soccorso del San Matteo
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Specializzandi al Pronto Soccorso del San Matteo: prorogati i contratti di ventidue medici per garantire l’assistenza ai pazienti non gravi e ridurre il ricorso ai costosi gettonisti.

Specializzandi al PS del San Matteo: prorogati i contratti

La carenza di personale nei reparti di emergenza non accenna a migliorare, ma il San Matteo di Pavia ha trovato una soluzione temporanea. Ventidue medici, tra specializzandi e neospecialisti, continueranno a lavorare come liberi professionisti fino al 30 giugno 2025. Il loro contratto prevede 18 ore settimanali con una retribuzione di 60 euro lordi l’ora, cifra che sale a 80 euro per i medici già specializzati. La proroga è stata ufficializzata con due decreti, che stanziano complessivamente 600mila euro.

Gestire i codici verdi

Questi medici saranno impegnati principalmente nella gestione dei codici verdi, i casi meno gravi che rappresentano la maggior parte degli 80mila accessi annuali al Pronto Soccorso. La decisione, presa dalla direzione generale e condivisa dal primario Stefano Perlini, punta a garantire continuità operativa in un contesto di cronica carenza di personale sanitario.

Il decreto Meloni

La presenza di specializzandi nei reparti di emergenza è resa possibile da un decreto governativo del 2023, introdotto per fronteggiare la crisi del personale sanitario. La maggior parte dei medici confermati è iscritta alla specializzazione in Medicina di Emergenza-Urgenza (Meu), il percorso privilegiato per chi lavora in Pronto Soccorso.

Eliminare i gettonisti

La proroga del San Matteo si inserisce nella più ampia strategia regionale volta a eliminare il ricorso ai cosiddetti gettonisti, medici reclutati tramite cooperative e pagati a tariffe ben più alte rispetto ai colleghi dipendenti. Definiti "la vergogna della sanità pubblica" dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso, i contratti con le cooperative sono stati vietati da una delibera regionale del 2024, una decisione ora sotto esame da parte del Tribunale Amministrativo Regionale.

Soluzione temporanea

Negli ultimi anni, il ruolo dei medici in formazione si è evoluto. Un tempo, le loro opportunità si limitavano a sostituzioni dei medici di base o al lavoro in guardia medica. Oggi, invece, possono essere assunti negli ospedali già durante gli ultimi anni di specializzazione, un cambiamento reso possibile dalle recenti normative.

Grazie alla proroga, il San Matteo guadagna tempo per affrontare la crisi strutturale che affligge i Pronto Soccorso. Tuttavia, la soluzione è temporanea e lascia aperti molti interrogativi sul futuro del sistema sanitario pubblico e sulle condizioni lavorative dei giovani medici.

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