COME FUNZIONA

Pronto Soccorso di Vigevano primo in Lombardia a sperimentare i braccialetti anti-aggressione per medici e infermieri

Un braccialetto elettronico con pulsante d'allarme permetterà agli operatori sanitari di inviare un segnale immediato alle forze dell'ordine in caso di violenza

Pronto Soccorso di Vigevano primo in Lombardia a sperimentare i braccialetti anti-aggressione per medici e infermieri
Pubblicato:
Aggiornato:

Vigevano pioniera nella lotta alle aggressioni agli operatori sanitari: in arrivo braccialetti elettronici per il pronto soccorso.

Braccialetti anti-aggressione in pronto soccorso a Vigevano

Il pronto soccorso di Vigevano sarà il primo in Lombardia a sperimentare un nuovo sistema di sicurezza per prevenire le aggressioni ai danni del personale sanitario. Un braccialetto elettronico con pulsante d'allarme permetterà a medici, infermieri e operatori sanitari di inviare un segnale immediato alle forze dell'ordine in caso di violenza. La sperimentazione regionale, che si ispira a modelli già attivi in altre aree, mira a contrastare la crescente piaga delle aggressioni fisiche e verbali, che nel 2023 ha visto 284 episodi solo nella provincia di Pavia.

Tra fine 2024 e inizio 2025

L'iniziativa, come anticipato dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso, dovrebbe partire tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025. In un’intervista rilasciata a Radio 24, Bertolaso ha ribadito l'importanza di tutelare al massimo il personale sanitario, sottolineando che la sicurezza nei luoghi di cura è una priorità imprescindibile.

Come funziona

Il funzionamento del dispositivo è semplice: premendo il pulsante sul braccialetto, l’operatore invia un segnale a una sala di controllo collegata direttamente con le forze dell'ordine, garantendo un intervento tempestivo.

Il braccialetto per allertare le Forze dell'ordine

Vigevano capofila del progetto

L'Asst di Pavia ha confermato la sua piena disponibilità alla sperimentazione, evidenziando come il progetto partirà proprio dal pronto soccorso di Vigevano. In una nota, l'azienda sanitaria ha ricordato che già in passato sono state attuate misure per migliorare la sicurezza, e questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti.

Purtroppo, anche i pronto soccorso della provincia di Pavia spesso sono stati teatro di episodi di violenza. Tra i più recenti l'aggressione avvenuta a inizio settimana, che ha visto madre e figlio scagliarsi con insulti, minacce e morsi contro gli operatori del policlinico San Matteo.

Non un fenomeno isolato

Le aggressioni nei confronti del personale sanitario non sono un fenomeno isolato. Nel 2023, solo nell'Asst di Pavia si sono registrate 184 aggressioni, di cui 126 a danno di infermieri, la categoria più esposta. Anche i medici non sono immuni a questo tipo di violenze: ben 36 di loro sono stati vittime di aggressioni, principalmente nei reparti di pronto soccorso, dove si concentra il maggior numero di episodi (62 casi). A seguire, i reparti di degenza (50 casi) e quelli psichiatrici (20 casi).

Non ci sono solo le aggressioni verbali che seppur meno pericolose, rappresentano comunque una minaccia costante per la serenità degli operatori sanitari, ma anche quelle fisiche. Su 184 casi, infatti, 37 hanno comportato violenza fisica.

Un problema nazionale

La Lombardia, insieme all'Emilia Romagna, è tra le regioni italiane più colpite da questo fenomeno, con 4.836 casi di aggressione registrati nel 2023. Ciò significa una media di 13 aggressioni al giorno, tra insulti, minacce e violenze fisiche.

Body cam sulle ambulanze

Per contrastare questa escalation, anche gli operatori sanitari che lavorano sulle ambulanze sono stati dotati di strumenti di protezione. Da alcuni mesi, infermieri e medici di Areu (ex 118) sono equipaggiati con body cam, piccole telecamere indossabili che possono essere attivate in caso di aggressione. L’obiettivo è duplice: documentare gli episodi di violenza e dissuadere eventuali aggressori.

Le aggressioni non solo compromettono la sicurezza del personale, ma rischiano di allontanare i giovani medici dal settore dell’emergenza-urgenza, dove già oggi si registrano numerosi posti vacanti. Proprio per questo il personale sanitario deve essere protetto e rispettato, perché nessuno dovrebbe temere per la propria incolumità mentre svolge il proprio lavoro.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali