Pronto soccorso, contro code e sovraffollamento al posto dei codici a colori arrivano i numeri
Non ci saranno più i colori bianco, verde, giallo e rosso ma una progressione numerica.
Per molti nell'ambito della Sanità potrebbe trattarsi di una svolta epocale per il Pronto soccorso. Di sicuro si tratterà di una svolta significativa: passano infatti da 4 a 5 i codici per l'accesso al Pronto Soccorso e non saranno più contraddistinti da colori (bianco, verde, giallo e rosso) ma da un codice che segue una progressione numerica: 1-2-3-4-5.
Con una novità importante che dovrebbe efficientare il lavoro degli operatori e snellire le attese: tra le persone alle quali oggi viene assegnato il "verde", saranno infatti individuati i pazienti che "realmente necessitano una visita entro 60 minuti".
Pronto soccorso, la "svolta" dei numeri
Il nuovo modello di triage ha avuto il via libera attraverso una delibera approvata dalla Giunta di Regione Lombardia su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.
In buona sostanza, il quadro che si prospetterà a operatori e "pazienti" sarà questo:
- emergenza: ingresso immediato
- urgenza indifferibile: tempo massimo di attesa 15 minuti
- urgenza differibile: tempo massimo di attesa 60 minuti
- urgenza minore: tempo massimo di attesa 120 minuti
- non urgenza: tempo massimo di attesa 240 minuti
"Protocolli condivisi, un'innovazione fondamentale"
Si tratta di un documento che si rifà a un "pacchetto" di linee guida che tempo sono state proposte alle Regioni dal Ministero della Salute che aveva messo a punto un piano per ridisegnare l’accesso ai servizi di emergenza negli ospedali.
E tra le nuove linee guida c'è anche la revisione del triage, appunto il sistema che stabilisce le priorità di intervento medico.
La novità è stata commentata così dalla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti:
"Promuovere in ogni area del Pronto Soccorso l'immediata presa in carico del cittadino per determinati segni e sintomi di presentazione è un'innovazione fondamentale. Attraverso protocolli condivisi in team medico-infermieristico, il tempo d'attesa diventa un vero e proprio step del processo attivo di diagnosi e cura"
In particolare, la presa in carico permetterà di identificare precocemente eventuali quadri clinici potenzialmente evolutivi (un'infezione grave o un infarto miocardico), favorirà il trattamento tempestivo del dolore e ridurrà il tempo complessivo di permanenza in Pronto Soccorso, oltre alla riduzione del sofraffollamento.
Pronto soccorso, il "problema" dei codici verdi
Del resto, la delibera va nella direzione di efficientare i tempi di attesa e il lavoro degli operatori. Sotto la lente, gli accessi in codice verde.
A oggi, i pazienti identificati con codice verde rappresentano il 70% degli accessi (circa 2,8 milioni).
Il nuovo modello di triage promuove inoltre la riorganizzazione interna dei Pronto Soccorso, che dovranno nel loro layout considerare aree a complessità assistenziale differenti (bassa, media e alta), garantendo l'efficace utilizzo delle risorse e favorendo percorsi privilegiati in particolare per i pazienti più fragili.
Per la prima volta il processo di triage verrà standardizzato su tutto il territorio regionale: un paziente con dolore toracico o febbre verrà pertanto valutato e codificato a triage in modo sovrapponibile in tutti i Pronto Soccorso del territorio regionale.
Un percorso da qui a fine anno
La novità dai colori ai numeri non si concretizzerà dall'oggi al domani. Regione promuoverà un percorso di formazione della durata di tre mesi che, con la collaborazione di Areu, raggiungerà capillarmente tutti i Pronto Soccorso, utilizzando il nuovo manuale di triage realizzato dal 'Tavolo tecnico' di triage regionale.
E' probabile che "esperienze pilota" possano partire già a settembre in alcuni Pronto soccorso. L'avvio a pieno regime del nuovo sistema è previsto dal primo gennaio 2023.
Nello stesso tempo è in previsione l'adeguamento della piattaforma regionale Emergenza Urgenza (EUOL) e dei software gestionali del PS.