Presentato alla Fondazione Mondino il progetto MOveOn: l'importanza dello sport nella malattia di Parkinson
Una manifestazione ciclistica che coinvolge ventidue "Parkinsonauti" che hanno deciso di non lasciarsi fermare dalla malattia.
Si è conclusa, con l’arrivo festoso alla Fondazione Mondino IRCCS di Pavia, la seconda tappa del Bike riding for Parkinson Italy 2021, in arrivo da Casale Monferrato.
La manifestazione ciclistica coinvolge ventidue atleti con la malattia di Parkinson, che proseguiranno attraverso 7 tappe e ben 650 km in direzione Venezia. Si fanno chiamare Parkinsonauti e hanno deciso di non lasciarsi fermare dalla malattia.
Presentato alla Fondazione Mondino il progetto MOveOn
In occasione del loro arrivo e alla loro presenza, si è tenuto presso l’Aula Berlucchi l’evento di presentazione del progetto MOveON di Fondazione Mondino che sarà realizzato in collaborazione con Parkinson & Sport, associazione organizzatrice del bike riding.
Hanno presentato l’iniziativa: il Direttore Generale della Fondazione Mondino Livio Tronconi, Stefano Ghidotti, responsabile di Parkinson e sport e organizzatore della Bike riding for Parkinson Italy, il neurologo Antonio Pisani del Movement Disorder Research Center e la neurologa Brigida Minafra del Centro Parkinson e Disordini del Movimento.
Il movimento
L'obiettivo del progetto è quello di invitare al movimento i pazienti di Parkinson giovanile attraverso: la comunicazione, il percorso psicofisico e la riabilitazione a distanza. Grazie al sostegno e al monitoraggio clinico di Fondazione Mondino e del Centro di Medicina per lo Sport si potranno avviare i pazienti ai benefici dell’attività sportiva attraverso un percorso psicofisico specifico. I pazienti saranno supportati da un team di specialisti che li potranno indirizzare e motivare a intraprendere un’attività sportiva e che li possa divertire e che sia a loro più congeniale.
Il progetto prevede anche l’inclusione di tutti coloro che dimostreranno di avere le caratteristiche e la volontà nella squadra multisport “PARKINSONAUTI TEAM” che nel prossimo anno si preparerà, supportata da un team creato specificatamente per questo, a rappresentare l’Italia ai “PARKINSON GAMES” dell’agosto 2022 ad Eindhoven.
Malattia di Parkinson e sport
La malattia di Parkinson colpisce circa l’1% della popolazione al di sopra dei 65 anni. Le stime sulla numerosità in Italia parlano di circa 300.000 pazienti in Italia, con maggiore coinvolgimento del genere maschile, e con età d’esordio intorno ai 60 anni. Tuttavia, questo ultimo parametro va riconsiderato alla luce dei dati che mostrano un aumento della popolazione giovanile (al di sotto dei 50 anni). Ciò è legato sia alla migliore capacità diagnostica ma anche alla presenza di forme giovanili per lo più ereditarie.
Le terapie sono basate sull’utilizzo di farmaci che mirano a sostituire la carenza di dopamina a livello cerebrale, ma di recente sono emerse evidenze cliniche e sperimentali, che dimostrano il ruolo coadiuvante dell’attività fisica nella gestione del paziente affetto da Malattia di Parkinson, non solo nel migliorare la qualità di vita ma come supporto indispensabile alla terapia farmacologica.
L’attività fisica si è dimostrata efficace nel ritardare o invertire il declino delle funzioni fisiche e diminuire la depressione nei pazienti, sia attraverso un aumento del rilascio di ß-endorfine, della disponibilità di neurotrasmettitori cerebrali (come serotonina, dopamina e noradrenalina) o di fattori neurotropici di origine cerebrale. Si è inoltre dimostrato che l’attività fisica conduce il paziente a miglioramenti nell'autostima, nell'autovalutazione e nel senso di realizzazione, indispensabili per il buon compenso motorio.