A PAVIA

Peste suina, aperta un'inchiesta per verificare la presenza di un errore umano nella diffusione dell'epidemia

La consigliera Vallacchi invita la Regione Lombardia ad onorare l'impegno preso

Peste suina, aperta un'inchiesta per verificare la presenza di un errore umano nella diffusione dell'epidemia
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Continua a diffondersi l'epidemia di Peste suina africana nel Pavese, numerosi sono i focolai che ad oggi si contano sul nostro territorio. Aperta un'inchiesta, sviluppata dalla Magistratura di Pavia, per verificare la presenza di un errore umano nella diffusione a macchia d'olio dell'epidemia.

Peste suina a Pavia

Se inizialmente si pensava che l'epidemia si fosse diffusa solo per via della presenza di cinghiali infetti sul territorio, oggi non è possibile escludere alcuna ipotesi. Sono attualmente 4 i focolai presenti all'interno della provincia pavese.

I focolai attualmente individuati si trovano a: Santa Cristina (con circa 700 maiali da abbattere), Torrevecchia Pia, Mortara e Gambolò. Complessivamente sono stati abbattuti circa 13.489 animali. Questi dati evidenziano la gravità della situazione, nonostante le misure di biosicurezza sembrano essere state rispettate, non si esclude alcuna ipotesi.

Per questo motivo la Magistratura ha aperto un'inchiesta, al momento a carico di ignoti, la quale andrà a far luce sulla vicenda. Al momento, nonostante la preoccupazione degli allevatori, la Regione Lombardia ha stanziato 3,8 milioni di euro per incrementare il fondo regionale per le agevolazioni finanziarie alle imprese suinicole colpite.

Rete di sorveglianza epidemiologica

Secondo Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Partito Democratico di Regione Lombardia, è necessario attivare nell'immediato una rete di sorveglianza epidemiologica per stabilire come la Peste suina africana sia arrivata sui nostri territori.

Invitando così la Regione Lombardia ad onorare l'impegno preso e stanziare le risorse per ampliare le indagini epidemiologiche sulla Psa incrementando i sistemi di sorveglianza per contrastare il virus.

“Nelle ultime settimane, e in particolare negli ultimi giorni, stiamo assistendo a un aggravarsi della diffusione della peste suina negli allevamenti e anche in alcune porcilaie della nostra regione, a testimonianza che il virus non è veicolato esclusivamente da cinghiali, ma anche da altri fattori. Una situazione che obbliga a rafforzare le misure di controllo e di tracciamento, oggi evidentemente non ancora sufficienti. È per questo che chiediamo di attivare immediatamente una rete di epidemio-sorveglianza per stabilire come la Psa sia arrivata sui territori ed evitare che si diffonda ulteriormente."

"In Italia la rete per l’epidemio-sorveglianza c’è dal 2017 e si chiama ClassyFarm, un sistema informatico del Ministero della Salute per il monitoraggio degli allevamenti e la loro caratterizzazione in base al rischio. Ci sono tutti i protocolli e le check list sul tema della biosicurezza nelle aziende zootecniche e, in particolare, in quelle adesso interessate dei suini. - conclude Vallacchi - Ci auguriamo, a questo punto, che Regione Lombardia, dove esiste il 40% della realtà produttiva suinicola di tutto il Paese, onori l’impegno al più presto e che la Giunta Fontana attivi finalmente tutti gli interventi necessari ad arginare la diffusione del virus."

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