Provincia di Pavia

Peste suina africana, Veterinari Ufficiali delle ATS minacciano iniziative sindacali

Necessario l'intervento tempestivo della Regione Lombardia a fronte dell'emergenza sanitaria

Peste suina africana, Veterinari Ufficiali delle ATS minacciano iniziative sindacali
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La PSA (peste suina africana) è arrivata nel nostro territorio e continua a diffondersi a macchia d'olio. Numerose sono le zone di restrizione imposte agli allevatori per contenere il contagio, altrettanto numerosi però sono i suini controllati e abbattuti.

Questo non ha aumento solo la preoccupazione degli allevatori, i quali hanno prontamente richiesto degli indennizzi per contrastare le difficoltà economiche riscontrate, ma anche il lavoro dei Veterinari Ufficiali dell'ATS che ormai da un anno si trovano in prima linea di fronte a un'emergenza sanitaria.

L'impegno dei Veterinari Ufficiali

Ad oggi, nella provincia di Pavia, si conta il maggior numero di focolai presenti in tutta la regione Lombardia. Sono attualmente 11, i quali vedono le rispettive zone di restrizione per impedire l'ulteriore diffusione del contagio. Gli allevatori sono ormai alle strette ed è necessario un intervento tempestivo per garantire un appoggio economico sicuro.

Sottovalutata però l'importanza del lavoro dei Veterinari Ufficiali delle ATS che ormai da un anno si impegnano ad intervenire sul territorio, lavorando più del dovuto per contrastare questa emergenza sanitaria. Il lavoro dei sanitari all'interno degli allevamenti è moltiplicato ed i veterinari si trovano costretti a ricoprire vaste aree incrementando drasticamente il proprio lavoro.

Sono inoltre insufficienti i Veterinari del Servizio Sanitario Nazionale presenti all'interno della regione Lombardia, la quale ospita il 40% delle filiere nazionali, rispetto all'11% dei sanitari presenti. 

Mancato riconoscimento dell'impegno svolto

La PSA è arrivata nel nostro territorio nel 2023, in un solo anno siamo passati da 230 mila capi a 100 mila, in comparto che vale 220 milioni di euro. Per contrastare efficacemente l'epidemia è necessario un intervento immediato, non solo in favore agli allevatori, ma anche per tuti i veterinari che lavorano duramente.

Nel 2023 i veterinari della Lombardia hanno controllato ben 1600 allevamenti, con circa 10.000 visite e 90.000 controlli diagnostici effettuati in circa 90 giorni. Ad oggi non questo impegno è stato ancora riconosciuto dalla Regione Lombardia, nonostante la presenza di un impegno formale in Delibera di Giunta Regionale e nonostante i ripetuti solleciti.

Negli ultimi mesi sono aumentate le promesse di riconoscimento, i veterinari però sperano che vengano onorate anche le promesse risalenti allo scorso anno. Se gli accordi non verranno rispettati e le promesse non verranno onorate, però, i veterinari si troveranno costretti ad agire con iniziative sindacali come la proclamazione dello stato di agitazione.

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