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Peste Suina Africana, sale l'allarme: salgono a 44 le carcasse di cinghiali trovate positive al virus

La diffusione del virus sembrava essersi attenuata in Oltrepò, portando a concentrarsi nella pianura, soprattutto nel Parco del Ticino.

Peste Suina Africana, sale l'allarme: salgono a 44 le carcasse di cinghiali trovate positive al virus
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Cresce l'allarme per il diffondersi della Peste Suina Africana dopo il ritrovamento di diverse carcasse di cinghiali positive al virus.

Peste Suina Africana, sale l'allarme

L'epidemia di Peste Suina Africana continua a tenere in allerta le autorità della provincia di Pavia, con il numero di cinghiali positivi al virus che ha raggiunto la cifra di 44. Negli ultimi giorni, infatti, ben 24 ungulati sono stati confermati come portatori del virus dall'Istituto Zooprofilattico di Perugia, centro di riferimento nazionale per la Psa. Questo record di positività è concentrato soprattutto nelle aree di Ponte Nizza, in Oltrepò, e nel Parco del Ticino.

Un gruppo di cacciatori ha fatto una scoperta significativa trovando 14 animali infetti in una zona di rifugio sulle alte colline oltrapadane, con la maggior parte delle carcasse individuate proprio nell'area di Ponte Nizza e altre tre tra Varzi e Montesegale. La diffusione del virus sembrava essersi attenuata in Oltrepò, portando a concentrarsi nella pianura, soprattutto nel Parco del Ticino.

Preoccupazione anche oltre i confini della Provincia di Pavia

Ma ora la preoccupazione si estende anche oltre i confini provinciali di Pavia, dopo la scoperta di un cinghiale infetto anche in alta val Taro, in provincia di Parma. Un campanello d'allarme sulla possibile diffusione del virus nelle province limitrofe.

"Non si è fatto abbastanza"

Il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha sottolineato l'urgenza di azioni di contenimento più incisive nelle aree colpite, esortando il commissario straordinario a intervenire rapidamente in collaborazione con il governo e le regioni coinvolte.

 

“Il ritrovamento di una carcassa di cinghiale infetto dalla PSA nel territorio compreso tra i comuni di Tornolo e Bedonia, in provincia di Parma, è l’ulteriore conferma del fatto che contro questa epidemia non si è ancora fatto abbastanza", ha dichiarato.

"Servono azioni di contenimento più incisive nelle aree colpite, a cominciare da quella pavese, e in quelle a rischio, anche con l’obiettivo di riequilibrare la presenza di cinghiali sul territorio, come fatto efficacemente in altri Paesi. È quello che chiedo ormai da anni, senza ottenere risposte adeguate.

Ora la Peste suina africana è arrivata a sfiorare uno dei distretti agroalimentari più importanti del Paese, mettendo a rischio l’intera filiera della carne fresca e lavorata, cioè buona parte dell’economia del territorio. Il Commissario straordinario deve agire rapidamente, d’intesa con il governo e con le Regioni coinvolte”.

Gian Marco Centinaio

"Situazione fuori controllo"

Preoccupazione anche tra i consiglieri del Pd in Regione Lombardia che temono che il virus possa estendersi anche nelle province di Lodi, Cremona e Mantova e chiedono un intervento più deciso da parte delle autorità regionali per intensificare i controlli e le attività di contrasto. Queste misure includono la creazione di aree di depopolamento, l'analisi di un maggior numero di campioni su cinghiali selvatici e maiali da allevamento, e l'installazione di strutture di sanificazione e anticontagio negli allevamenti suinicoli.

"Chiediamo a Regione Lombardia di intervenire immediatamente, la situazione è chiaramente fuori controllo! Il contagio si sta diffondendo: dopo i casi rinvenuti in Piemonte, in provincia di Pavia e in provincia di Piacenza, è stato trovato morto un cinghiale infetto da Peste Suina Africana (PSA) in provincia di Parma", afferma Matteo Piloni, consigliere regionale del Partito Democratico in Lombardia.

"È evidente che ormai le province di Cremona e Lodi sono circondate e Regione Lombardia non sta facendo abbastanza. Bene intervenire sulla provincia di Pavia, dove da mesi continuano a riscontrarsi nuovi casi, ma va evitato che il contagio si espanda a Lodi e Cremona, e per questo vanno intensificati i controlli e le attività di contrasto.

Ma Regione Lombardia non lo sta facendo, si sta limitando a fare raccolta di dati mentre andrebbero messe in atto azioni come la creazione di aree di depopolamento, il prelevamento e l’analisi di molti più campioni sui cinghiali selvatici e sui maiali da allevamento, l’installazione di una segnaletica adeguata che informi sui comportamenti da tenere al fine di limitare il contagio e che dia notizia di quanto si sta facendo, il coinvolgimento degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e l’installazione “a tappeto” di strutture di sanificazione e anticontagio in tutti gli allevamenti suinicoli", conclude il consigliere regionale.

Matteo Piloni
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