Pavia tra le città più inquinate d'Italia, occupa il 16esimo posto della classifica
La presenza di polveri sottili è diminuita rispetto a cinque anni fa ma la provincia pavese continua a essere tra le più colpite dall'inquinamento
I dati riguardano il PM 2.5, una particella sottile di polvere sospesa nell'aria che può provocare malattie cardiovascolari e problemi respiratori.
Pavia tra le città più inquinate
Uno studio condotto da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore, ha rivelato che 58 città italiane soffrono di una concentrazione di polveri sottili che supera i limiti stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L'inquinamento è un'emergenza che mette a rischio la salute di tutti ed è sempre più presente tra le strade delle città italiane, particolarmente al Nord e in Lombardia. Tra le città più colpite c’è anche Pavia che occupa il sedicesimo posto della classifica. La più colpita di tutte è la provincia di Cremona.
Meno polveri sottili nel Pavese
Il PM 2.5 è una particella sottile di polvere sospesa nell'aria, con un diametro inferiore a 2.5 micrometri, che può penetrare profondamente nei polmoni umani causando malattie cardiovascolari, problemi respiratori e addirittura morti premature.
Nonostante la concentrazione media di polveri sottili nel Pavese sia calata del 13% rispetto a cinque anni fa, i dati della provincia di Pavia rimangono tra i più preoccupanti. Il miglioramento è significativo ed è legato anche al periodo del Covid quando, grazie alle chiusure, la natura ha rialzato la testa ma non è sufficiente a togliere Pavia dalla top 20 delle città inquinate.
Cremona la più inquinata
Cremona si è rivelata essere la provincia più inquinata d'Italia da gennaio ad agosto 2023. Secondo i dati raccolti, la concentrazione media di PM2.5 a Cremona ha superato il limite consentito di 10 microgrammi per metro cubo arrivando a cifre preoccupanti.
La stessa situazione riguarda le altre città più colpite. Si tratta di Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova. In queste città sono state registrate concentrazioni di PM2.5 che superano il doppio del limite stabilito dall'OMS.
246mila morti premature
Tra il 2016 e il 2020, più di 246mila persone in Italia sono morte prematuramente a causa dell'esposizione a livelli di inquinamento superiori alle linee guida dell'OMS. La tendenza negli ultimi cinque anni mostra un aumento costante del 5.4% nell'inquinamento atmosferico, un segnale allarmante per le autorità e gli abitanti delle città colpite.
Le prime città per inquinamento sono lombarde. La situazione è allarmante in tutta Lombardia e in Pianura Padana anche se sembrerebbe esserci un timido miglioramento. I picchi si sono registrati a Biella (+17,2%), Lecco (+14,8), Vicenza (+14,3%), Como (+14,2), Varese (+14%), Lucca (+12,9) e Pistoia (+12,7%).
Oltre a Pavia, la concentrazione media annua di Pm 2.5 sarebbe calata anche a Milano, Brescia, Cremona, Mantova e Lodi. Ma nonostante questi dati, le città lombarde rimangono quelle più inquinate.
Il trend nel resto d'Italia
L'inquinamento si fa sentire anche nel resto d'Italia. Il trend in tutta la nazione è peggiorato notevolmente negli ultimi cinque anni(+5.4%). Al 41° posto della classifica c'è la capitale, Roma. Ma anche al Sud, alcune province sono sempre più inquinate. Stiamo parlando di Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi.
Sicuramente, i dati peggiori riguardano il Nord. In alcune province della Pianura Padana come Cremona, Milano e Padova, le morti premature da inquinamento sono state più di sette ogni mille abitanti.