patrocinio di comune e provincia

Pavia Pride 2025, in 1500 al corteo: "Senza diritti non c'è pace". Slogan a sostegno della Palestina

A patrocinare l’evento sono stati sia il Comune sia la Provincia di Pavia, sindaco Lissia: "Dalla parte dei diritti, della giustizia, della non discriminazione e della dignità delle persone"

Pavia Pride 2025, in 1500 al corteo: "Senza diritti non c'è pace". Slogan a sostegno della Palestina
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Un fiume colorato ha attraversato ieri, 7 giugno 2025, il cuore di Pavia: sono stati circa 1500 i partecipanti alla nona edizione del Pavia Pride, svoltasi nel pomeriggio di sabato. Il corteo, vivace e coinvolgente, è partito da Piazzale Ghinaglia, ha percorso il suggestivo Ponte Coperto ed è poi sfilato lungo Strada Nuova, nel pieno centro storico, per concludersi davanti al Castello Visconteo.

Accompagnata da musica, balli e cori, la manifestazione si è svolta in un clima di festa, ma con un messaggio ben preciso: quello della lotta per il riconoscimento e la tutela dei diritti umani. Il titolo scelto per l’edizione 2025, “Battagliere. Senza diritti non c’è pace”, ha rappresentato con forza lo spirito della giornata.

Pavia Pride 2025, in 1500 al corteo: "Senza diritti non c'è pace"

A patrocinare l’evento sono stati sia il Comune sia la Provincia di Pavia. Presente in piazza anche il vicesindaco Alice Moggi, in rappresentanza dell’amministrazione di centrosinistra che guida il capoluogo. Le istituzioni, con la loro adesione, hanno voluto ribadire l'importanza di un impegno concreto e quotidiano per i diritti e contro ogni forma di discriminazione.

Durante gli interventi dal palco, Cecilia Bettini, presidente dell’associazione Coming-Aut, ha ricordato il senso profondo della manifestazione:

“Quest’anno il Pavia Pride ha voluto riportare al centro dell’attenzione il rispetto dei diritti umani e l’importanza di presidiarli ogni giorno. Di fronte ai violenti attacchi istituzionali che ci descrivono come un pericoloso nemico ideologico e che vorrebbero cancellare le nostre esistenze, non restiamo in silenzio. La comunità LGBTI+ sa resistere, perché la resistenza pacifica è da sempre la nostra arma più potente. Le nostre battaglie continueranno a chiedere una società più giusta, che riconosca il valore e la dignità di ogni persona”.

Parole condivise anche dal sindaco di Pavia, che ha riaffermato la necessità di una politica “dalla parte dei diritti, della giustizia, della non discriminazione e della dignità delle persone”, sottolineando come una città “più giusta, più libera, più inclusiva e più accogliente” non solo sia possibile, ma dipenda dall’impegno di tutti.

Come ogni anno, il Pride pavese ha riservato uno spazio anche alla salute e alla prevenzione: durante l’evento è stata infatti attiva una postazione dedicata al test rapido e gratuito per Hiv e sifilide, promuovendo consapevolezza e informazione tra i partecipanti.

Slogan a favore della Palestina

Non sono mancati anche momenti di attenzione all’attualità internazionale: durante il corteo si è levato più volte il coro “Palestina libera”, a sottolineare l’istanza universale di pace e giustizia che unisce le diverse battaglie per i diritti umani.

Il Pavia Pride ha mosso i suoi primi passi nel 2015, grazie a Coming-Aut, associazione attiva sul territorio già dal 2005. Quel primo corteo del 6 giugno fu una scommessa: portare il Pride in una città universitaria, sì, ma pur sempre di provincia, lontana dalle grandi piazze arcobaleno. Eppure fu un successo inaspettato, che aprì la strada a un appuntamento annuale sempre più partecipato e visibile, anche a livello nazionale.

Da allora, ogni primo sabato di giugno, Pavia si colora di orgoglio e si fa portavoce di un messaggio chiaro: nessun passo indietro sui diritti, e una sola direzione possibile – quella della dignità, della libertà e dell’uguaglianza per tutte e tutti.

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