Pavia Pride 2023, in migliaia in piazza... ma non sono mancate le polemiche
La manifestazione ha percorso le vie della città con un corteo affollato, festoso e colorato
3 giugno 2023: in migliaia in piazza per il Pavia Pride. Un corteo festoso e colorato ha invaso la città.
Pavia Pride 2023
Ieri, sabato 3 giugno 2023, la città di Pavia ha ospitato il settimo Pavia Pride intitolato quest'anno “DISARMATE resistenze divergenti“.
La manifestazione, patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Pavia, e che si è conclusa con gli interventi dal palco in Piazza Leonardo Da Vinci, ha percorso le vie della città con un corteo affollato, festoso e colorato. Numerose sono le sigle associative che hanno aderito alla manifestazione e che erano presenti in piazza con delegazioni: Arci Pavia, Antigone Pavia APS, Sinistra Italiana Pavia, CPAS Comitato Pavia Asti Sénégal OdV, CUB Pavia, BussoleLGBT, CSV Lombardia SUD ETS – Sede di Pavia, Pavia a colori, CAV Liberamente, Famiglie Arcobaleno, UILDM Pavia, CAV Kore Vigevano, ANPI Provinciale Pavia e Coordinamento per il diritto allo studio UDU.
Davide Podavini, Presidente di Coming-Aut Pavia, ha dichiarato dal palco: “Questa piazza chiede diritti, di estirpare ogni forma di violenza e di riconoscere i figli e le figlie delle famiglie arcobaleno. Questa piazza che chiede la pace. La partecipazione alla manifestazione, e ai numerosi eventi dei giorni scorsi, cresce anno dopo anno. Cittadini e cittadine comuni, enti, associazioni e istituzioni danno testimonianza di grande vicinanza e condivisione con le battaglie del movimento LGBTQ+.
L’abbraccio della città è stato straordinario. L’onda Pride pavese è inarrestabile e chiede al Governo una retromarcia immediata sui diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. Un grazie enorme ai volontari e le volontarie di Coming-Aut che hanno dedicato intere giornate del loro tempo per rendere, grazie a questo Pride, Pavia una città migliore”.
Non sono mancate le polemiche
A margine della manifestazione non sono però mancate le polemiche. Il Popolo della Famiglia di Pavia si è infatti schierato contro l'uso degli edifici storici da parte dell'Amministrazione per la propaganda al Gay Pride, come nel caso del Broletto.
"Se in Italia ognuno è libero di manifestare le proprie idee e di organizzare quello che gli pare nella propria autonomia, è anche vero che ciò non deve coinvolgere la collettività tutta- ha dichiarato Angelo Mandelli (PdF) - tanto meno è giusto usare un edificio artistico e pubblico per la propaganda ideologica di qualcuno".
"L’assessore alle Pari Opportunità ci viene a raccontare che il Pride è un evento super partes, genericamente “contro le discriminazioni” e che deve andare bene per tutti. Ma ciò è chiaramente falso. Il Pride è un evento ambiguo e di parte su tanti argomenti di vitale importanza: dall’utero in affitto, al gender nelle scuole, alle adozioni gay, all’aborto, alla fecondazione artificiale".
"Non si può farlo passare come una specie di festa collettiva, che deve andare bene per tutti. E che addirittura deve essere celebrata con l’addobbo di edifici storici. E soprattutto il pride è contraddittorio sul tema della libertà di espressione. I fautori di questa manifestazione rivendicano la libertà massima per se stessi e le loro idee, ma sono fondamentalmente totalitari, e non riconoscono alcuna libertà per le idee degli altri, nei confronti dei quali invocano la censura e la repressione.
Ciò si è visto chiaramente con i manifesti no-gender fatti affiggere per Pavia e di cui è stata chiesta la rimozione! Libertà a senso unico”
E’ veramente triste vedere che, nemmeno nelle città amministrate dal centro destra, si riesce ad evitare l’ “inchino” alla lobby LGBT. Ringraziamo Fratelli d’Italia, che ha votato contro questa ipocrisia. Anche se ci vorrebbe più decisione e coraggio per contrastare questa ipocrisia", ha concluso Angelo Mandelli.