Pavia centro della ricerca italiana sulle malattie infettive emergenti
Nei cortili dell'Università riuniti oltre 400 scienziati provenienti da più 60 enti scientifici per il secondo meeting annuale della Fondazione Inf-Act
INF-ACT Early Career Awards 2024: a Pavia riuniti oltre 400 scienziati provenienti da più di 60 enti scientifici contro le nuove epidemie.
Malattie infettive emergenti
Pavia si conferma il cuore pulsante della ricerca italiana sulle malattie infettive emergenti. Oltre 400 scienziati provenienti da più di 60 enti scientifici si sono riuniti nei cortili del rettorato dell'Università di Pavia per partecipare al secondo meeting annuale della Fondazione Inf-Act.
L'incontro è parte di un ambizioso progetto di Partenariato Esteso del PNRR, promosso dal Ministero dell'Università e della Ricerca, focalizzato sulle sfide poste dalle nuove malattie infettive.
"Affinare gli strumenti di difesa"
Negli ultimi mesi, il mondo ha assistito a focolai di vaiolo delle scimmie, malaria, influenza aviaria, peste suina, Zika, Dengue e West Nile. Sebbene la situazione non richieda allarmismo, è essenziale potenziare gli strumenti di prevenzione e cura.
"Non dobbiamo allarmarci, ma è necessario affinare gli strumenti di difesa", ha affermato Federico Forneris, presidente della Fondazione Inf-Act.
Le frontiere della ricerca: dalle alghe ai fagi ingegnerizzati
Il convegno ha rappresentato un'opportunità unica per condividere le più recenti scoperte scientifiche. Tra le tematiche trattate, l'uso delle alghe come vettori per la somministrazione di farmaci, la creazione di nuove banche dati per la ricerca e l'analisi di virus finora poco studiati. Inoltre, si è discusso dei fagi ingegnerizzati come vettori per i farmaci e delle nuove reti di studio sulla resistenza agli insetticidi.
L'incontro di Pavia non è stato solo un momento di confronto, ma anche un segnale dell'importanza che la ricerca scientifica italiana riveste nel panorama internazionale delle malattie infettive. Il futuro della prevenzione e della lotta contro le pandemie globali passa anche da qui.
(Foto di copertina: Federico Forneris)