LE ESTERNAZIONI

Lovati contesta le prove: “Non mi interessa cosa dice il mio assistito, contesto tutto. Anche l’impronta”

L’avvocato di Andrea Sempio controbatte alle indagini che vogliono il suo assistito indagato per l'omicidio di Chiara Poggi

Lovati contesta le prove: “Non mi interessa cosa dice il mio assistito, contesto tutto. Anche l’impronta”
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L’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, contro le nuove indagini sul caso Garlasco: “Non mi interessa cosa dice il mio assistito, contesto tutto. Anche l’impronta”.

Le esternazioni di Massimo Lovati, avvocato di Sempio

Massimo Lovati, storico legale della famiglia Sempio e oggi difensore di Andrea Sempio, è arrivato alla ribalta anche per le sue dichiarazioni clamorose sul caso Garlasco. Con oltre 50 anni di carriera alle spalle e iscritto all’albo degli avvocati di Pavia dal 1982, Lovati si è lasciato andato spesso ad esternazioni "colorite", in un caso che continua a scuotere l’opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti dell'unico condannato, Alberto Stasi.

“Stasi è innocente. È stato un sicario”

Ospite del programma Storie Italiane su Rai1, Lovati ha dichiarato senza esitazioni:

“Per me Alberto Stasi è innocente, come Andrea Sempio. Non vorrei che gli errori nelle indagini fossero ripetuti”.

Ma è sulla dinamica del delitto che arriva la svolta più controversa, dichiarata a Mattino5:

“Chiara Poggi è stata uccisa da un sicario. Stasi è stato solo una pedina. Quando ci sono dei mandanti, c’è anche un sicario. Chiara era diventata scomoda e l’hanno eliminata”.

@mattino5tv

L’avvocato di Andrea Sempio dichiara secondo lui l’innocenza di Alberto Stasi #Mattino5 #davedere #cronaca #garlasco

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Una posizione netta, che contrasta radicalmente con le sentenze passate e riapre interrogativi mai sopiti. Lovati parla di un omicidio “senza movente”, e proprio per questo attribuisce l’esecuzione a un killer professionista su mandato di terzi non meglio identificati.

“Anche se fosse Gesù Cristo, contesto”

Il legale contesta con fermezza anche le nuove prove che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, in particolare un’impronta (la 33) ritrovata sulla scena del delitto e che la Procura di Pavia attribuisce al suo assistito.

“Quella non è l’impronta di Sempio: io contesto che lo sia. Contesto radicalmente la consulenza, come ho già contestato quella sul DNA. Possono metterci anche Gesù Cristo, e io lo contesto. Sono come San Tommaso: per credere, devo vedere”.

@4disera

L'avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati: "Per me è l'ennesima bufala" Cosa ne pensate? #4disera in diretta su #Rete4 e in streaming su @Mediaset Infinity #Garlasco #davedere

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“Non mi interessa cosa dice il mio assistito”

Sorprendono, e non poco, anche le parole di Lovati sul suo stesso assistito. Intervistato da Mattino Cinque, ha ammesso di non parlare poi così spesso con Andrea Sempio:

“No, non ho avuto il tempo di sentirlo. Sono sempre in udienza, un giorno qua e un giorno là, e Andrea non l’ho più sentito”.

Alla conduttrice Federica Panicucci, che gli ha fatto notare un suo precedente commento in cui affermava di non essere interessato a cosa dicesse Sempio, Lovati ha replicato:

“Infatti. A parte che non mi interessa quello che dice, evito di sentirlo. Che c’entra se sono il suo avvocato. Quando avrò bisogno di chiedergli qualcosa glielo chiederò. Adesso non ho bisogno, per cui non l’ho sentito”.

@mattino5tv

In diretta parla il legale di Andrea Sempio “evito di sentire il mio assistito” #Mattino5 #Garlasco #davedere #cronaca #sempio #poggi

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Una figura controversa

Le esternazioni di Massimo Lovati non passano certo inosservate. In un caso giudiziario che ha segnato profondamente l’Italia e continua a dividere, le sue parole scuotono il dibattito e sollevano nuove polemiche. Se da un lato c’è chi lo accusa di spettacolarizzare una vicenda delicata, dall’altro le sue uscite tengono accesi i riflettori su un delitto che, nonostante una condanna definitiva, non ha mai davvero trovato pace.

Lovati rispetto alla teoria del sicario su commissione non si fa problemi ad ammettere che si tratti di un sogno, di un'ipotesi che non può provare.

Secondo lui Chiara Poggi avrebbe forse scoperto un segreto in qualche modo legato a un vecchio scandalo del 2012 legato a un luogo di chiesa della Lomellina, il Santuario della Bozzola, con al centro una vicenda di sesso e ricatti ai danni di don Gregorio Vitali. Scenari torbidi che potrebbero essersi verificati anche prima dello scandalo scoppiato nel 2014, ben dopo il delitto di Garlasco.

Da qui la teoria di uno o più mandanti mossisi per coprire il segreto e di un Alberto Stasi (secondo l'avvocato innocente al pari di Sempio) che sarebbe sempre rimasto in silenzio di fronte ai "poteri forti" ("Non aveva alternativa, se non finire sottoterra") anche a fronte di una possibile promessa d'esser scagionato, che fallita col terzo grado della Cassazione, verrebbe rispettata dall'indagine oggi in corso.

Parole in libertà, per sua stessa ammissione, che Lovati confida di non aver mai discusso nemmeno col suo assistito Andrea Sempio.

"Lui non c’entra nulla con questa storia. Nemmeno con quegli ambienti di chiese e oratori. Lui è un comunista. Un disadattato".

Una teoria - quella del sicario - che tuttavia non c'entra nulla e quindi da non confondere con un altro "complottismo" made in Garlasco che negli ultimi giorni va per la maggiore, la cosiddetta pista satanica, uno scenario evocato già in passato dalla difesa di Stasi, che aveva autonomamente indagato su alcuni "strani" suicidi fra giovani avvenuti a Garlasco e in Lomellina dopo il 2007, ammettendo però alla fine anche in questo caso di non aver trovato alcun riscontro.

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