La troppa pioggia taglia i raccolti di riso (-30%) e pomodoro (-25%)
L’eccesso di precipitazioni ha messo in difficoltà le campagne della Lombardia
La troppa pioggia taglia i raccolti nelle campagne lombarde. Da una stima Coldiretti crollo del 25% per il pomodoro e del 30% pere il riso.
Riso e pomodoro: produzione in calo
L’eccesso di pioggia ha messo in difficoltà le campagne della Lombardia, compromettendo seriamente la produzione di numerose colture, tra cui pomodoro, mais, uva da vino ma soprattutto riso, il cui primato di coltivazione spetta alla provincia di Pavia. Questo è quanto emerge dall’analisi della Coldiretti regionale, diffusa in concomitanza con la COP29 a Baku, la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La Coldiretti ha analizzato i dati di Arpa Lombardia, tracciando un quadro preoccupante per l’agricoltura lombarda, particolarmente colpita dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.
+62% di precipitazioni
Secondo i dati raccolti, nei primi nove mesi del 2024 si è registrato un incremento del 62% nelle precipitazioni rispetto allo scorso anno. Ottobre è stato particolarmente piovoso, superando le medie stagionali in tutta la regione. I mesi di febbraio, marzo, maggio, settembre e ottobre – cruciali per semine e raccolti – sono stati particolarmente intensi dal punto di vista delle piogge, mettendo a dura prova le colture in crescita e le operazioni di raccolta.
Pomodoro -25%, riso -30%
Il risultato è una previsione di calo di produzione significativa per molte colture. I raccolti di pomodoro e orticole dovrebbero registrare un calo del 25%, mentre la produzione di riso scenderebbe del 30%.
Anche meloni e zucche prevedono flessioni, rispettivamente del 20% e del 30%. Per la vite, la produzione di uva da vino è stimata in calo tra il 20% e il 25%. Per le colture di mais, sorgo, orzo e frumento si prevede un calo superiore al 30%, mentre per la soia il crollo potrebbe sfiorare il 40%. Anno difficile anche per i foraggi montani e per la produzione di miele, che si è quasi azzerata per millefiori primaverili e acacia.
Per quanto riguarda la produzione di olio, la Coldiretti segnala una maggiore quantità di olive rispetto al 2023 e un buon livello qualitativo, nonostante l’impatto negativo della pioggia sulle rese.
I cambiamenti climatici
L’agricoltura, sottolinea Coldiretti Lombardia, è il settore economico maggiormente esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici, che comportano sfide inedite per gli agricoltori. Le tecnologie di miglioramento genetico, come le Tea o Ngt (Tecnologie di Evoluzione Assistita), stanno offrendo nuove soluzioni per affrontare queste problematiche, rendendo possibili interventi mirati e rispettosi dell’evoluzione naturale della pianta, senza l’inserimento di Dna estraneo, e rispondendo così alle esigenze di sostenibilità, difesa della biodiversità e sovranità alimentare.
Con una tendenza sempre più evidente alla tropicalizzazione del clima, la sfida per il settore agricolo lombardo è ormai duplice: salvaguardare i raccolti e adattarsi a un clima in continua evoluzione.