LA PROTESTA

La direzione del carcere di Pavia compra 720 profilattici ai detenuti: “Motivi terapeutici”. Sappe: “Una barzelletta”

La decisione della direzione della Casa circondariale solleva critiche da parte dei sindacati di polizia penitenziaria

La direzione del carcere di Pavia compra 720 profilattici ai detenuti: “Motivi terapeutici”. Sappe: “Una barzelletta”

La Casa circondariale di Pavia ha deciso di fornire 720 preservativi ai detenuti come misura “terapeutica”, suscitando le critiche del sindacato di polizia penitenziaria, che denuncia priorità sbagliate rispetto a sicurezza e condizioni di lavoro del personale.

Profilattici ai detenuti

La Casa circondariale di Pavia è al centro di una nuova polemica. Nel febbraio 2025, la direttrice Stefania Musso ha disposto l’acquisto e la distribuzione di 720 preservativi ai detenuti, motivando l’iniziativa come misura a carattere “terapeutico”. La notizia, però, è arrivata ai sindacati solo oggi, mercoledì 24 settembre 2029, in modo del tutto casuale, suscitando interrogativi sulla tempistica e sulle finalità della decisione.

La reazione del sindacato Sappe

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), contesta duramente la scelta.

“Non credo proprio siano queste le priorità nel carcere di Torre del Gallo”, afferma, usando l’ironia per evidenziare ciò che considera un paradosso: “Ora ci aspettiamo che la Direzione preveda l’acquisto di bambole gonfiabili per garantire il diritto alla sessualità dei reclusi. Il carcere ha mille criticità, ma per il direttore è prioritario comprare profilattici con soldi pubblici, senza chiarezza su chi li riceverà e perché”.

Il SAPPE sottolinea come le criticità del carcere siano ben altre: tra maggio e agosto, a Torre del Gallo, 18 poliziotti sono stati aggrediti, 74 detenuti denunciati per minacce e resistenza, e si è registrata una manifestazione collettiva con il rifiuto di rientrare in cella.

“Eppure la priorità della direzione è comprare preservativi?”, commenta Capece. “Con quei fondi si potrebbero migliorare le mense del personale, realizzare progetti per il benessere degli agenti o acquistare strumenti per garantire la loro sicurezza, considerando che prestiamo servizio in sezioni sovraffollate e spesso disarmati”.

Alla luce di quanto accaduto, il SAPPE chiede al Ministero della Giustizia e all’Amministrazione Penitenziaria, a livello nazionale e regionale, di avviare immediati accertamenti ispettivi. Il sindacato definisce l’iniziativa del direttore “estemporanea e, a nostro avviso, arbitraria”, sollecitando verifiche sulle motivazioni e sull’effettiva necessità della misura.

La Uil rincara: “Ammissione di rapporti promiscui, un fallimento”

Fin qui avete letto la notizia, ma non avete probabilmente capito il perché.

Ad essere più esplicito ci ha pensato Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa, che su Corriere.it ha usato parole molto chiare, parlando di una “ammissione di rapporti promiscui i cui effetti sono da arginare attraverso la distribuzione di profilattici che rappresenta il fallimento complessivo del sistema carceri“.

Secondo De Fazio l’amministrazione penitenziaria sembra avallare un esercizio fai da te della sessualità e si chiede se si stia parlando di rapporti sempre consenzienti o meno, nel qual caso i preservativi sarebbero una maldestra “pezza” per cercare di tamponare il vero problema, ben più grave.